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BARDONECCHIA

Stop allo svuotamento del lago di Rochemolles, tutto rinviato al prossimo anno. E i pesci festeggiano

I lavori sono stati interrotti per difficoltà tecniche, un nuovo tentativo il prossimo inverno

La diga e il lago di Rochemolles

La diga e il lago di Rochemolles

Prima i pesci e adesso il fango. E ora i tecnici hanno alzato le mani: impossibile svuotare il lago di Rochemolles per procedere alla manutenzione della diga. O almeno impossibile per questo inverno: un nuovo tentativo sarà fatto il prossimo anno.

A comunicare le difficoltà impreviste è stata Enel Green Power, società che gestisce la grande diga sopra Bardonecchia, fonte di acqua e di energia elettrica per parte della provincia di Torino. Le attività di svuotamento del lago erano iniziate lo scorso 15 gennaio e già avevano causato delle polemiche perché nei lavori non era previsto il salvataggio dei pesci (trote e salmerini) che vivono nel lago artificiale. Lo stop dei lavori però non dipende dai pesci. Le operazioni, spiegano da Enel Green Power, sono state interrotte «a causa dello spostamento del materiale sedimentato all’interno dell’invaso che ha ostruito la griglia a protezione dello scarico di fondo e reso quindi difficoltoso e rischioso l’accesso agli organi da parte del personale addetto alla manutenzione».

I tentativi effettuati per disostruire la griglia non hanno dato esito positivo. E quindi, ecco la decisione inevitabile: la saracinesca è stata riportata in posizione di chiusura e si provvederà a ripianificare, non prima della stagione invernale 2024-2025, l’intervento di svuotamento, indispensabile per poter effettuare la manutenzione degli scarichi di fondo. Il lago adesso comincerà a riempirsi di nuovo e, con lo scioglimento delle nevi nella prossima stagione primaverile, tornerà ai livelli usuali. Per la gioia dei pesci che per almeno un altro anno potranno nuotare tranquilli nel lago artificiale.

«Il nuovo svaso - spiegano ancora da Enel Green Power - avverrà con modalità alternative in modo da garantire un accesso sicuro agli scarichi. Tali modalità, non appena definite nel dettaglio, saranno illustrate agli organi competenti con un aggiornamento del Programma di Sintesi».

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