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Il progetto

Sì al parco, no agli edifici: «Ora puntiamo al green»

Il progetto della Cartotecnica per un nuovo polmone verde

 Il progetto della Cartotecnica per un nuovo polmone verde

Il progetto della Cartotecnica per un nuovo polmone verde

Da edificabile a verde privato. Così, a Cambiano, la Cartotecnica Cambianese di via Mazzini propone di cambiare l’identificazione al catasto di un terreno di sua proprietà. Si trova accanto allo stabilimento in cui produce scatole per clienti anche internazionali, tra cui diverse imprese della moda, del lusso e dei giochi da tavola.

Al posto delle oltre 600 piante attualmente presenti, sarebbero potuti arrivare nuovi edifici. Ma l’azienda ha scelto che quegli spazi rimarranno un polmone verde, mentre progetta un percorso per ridurre e compensare le emissioni di anidride carbonica. «Senza sostenibilità ambientale non c’è futuro - ragiona Daniele Cicognini, direttore commerciale dell’impresa fondata nel 1965 da Alfredo Apside -. Ci prestiamo attenzione da sempre, rispetto al ciclo produttivo e ai prodotti. Non è una scelta di facciata: noi e tanti dei nostri dipendenti abitiamo in paese e vogliamo che sia un posto sano e il meno inquinato possibile». La scelta di rinunciare all’area edificabile arriva dopo la riduzione degli scarti industriali, il posizionamento di sistemi di filtrazione per abbattere i vapori di stampa e l’installazione di un nuovo impianto fotovoltaico da 303 kwh.

Oggi, la Cartotecnica Cambianese ha circa quaranta dipendenti. Il ciclo produttivo, nei primi anni di attività come oggi, continua a richiedere un consumo energetico elevato, soprattutto nelle fasi di stampa e fustellatura. «È il nostro punto critico nella produzione di anidride carbonica - prosegue Cicognini - Quasi la metà dell’elettricità che usiamo arriva da fonti rinnovabili, quindi non ha impatto di Co2. L’obiettivo è diventare un’azienda a Co2 negativa entro il 2030».

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