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SAN DIDERO

Lacrimogeni e idranti per respingere l'assalto dei No Tav al cantiere della Torino-Lione

Nella notte 60 attivisti hanno danneggiato le recinzioni, la Digos al lavoro per identificarli

Circa 60  No Tav hanno danneggiato le recinzioni ma sono stati respinti con idranti e lacrimogeni

Circa 60 No Tav hanno danneggiato le recinzioni ma sono stati respinti con idranti e lacrimogeni

Le luci delle fotoelettriche, il fumo dei lacrimogeni, l'acqua degli idranti. Scene che in Val di Susa non si vedevano da qualche tempo ma che sono tornate questa notte, a San Didero, in occasione di un nuovo assalto dei No Tav al cantiere della Torino-Lione.
Non una sorpresa per le forze dell'ordine. Un appello alla mobilitazione era infatti stato pubblicato nelle ore precedenti dal movimento sui propri social di riferimento. L'occasione era la "celebrazione" di un anniversario: «Nella notte tra il 12 e il 13 aprile del 2021 -avevano ricordato i No Tav - un ingente schieramento di forze dell'ordine e decine di agenti della Digos, sgomberava in maniera violenta il presidio permanente del Movimento No Tav, situato nell'area dell'ex autoporto di San Didero» cioè nella zona scelta per installare «il cantiere per la costruzione delle nuove strutture propedeutiche all'alta velocità», opera ovviamente ostacolata dal movimento: «Che ci sia dietro anche un qualche tipo di interesse dato che i lavori per la costruzione del nuovo autoporto, tra l’altro, viste le aste andate a vuoto, sono stati affidati direttamente a Sitaf, azienda in questi giorni in prima pagina nelle cronache per appalti concessi a ditte legate alle Mafie?»
E così questa notte i No Tav si sono dati appuntamento sul piazzale di fronte al cantiere del nuovo autoporto. All'appello ha risposto una sessantina di attivisti. Come si può vedere dalle foto, alcuni di loro, i più "organizzati", si sono travisati con vestiti e cappucci neri nel tentativo di rendere più complicata la propria identificazione e, armati di ganci e funi, ha danneggiato alcune concertine poste sulla sommità delle recinzioni. Altri attivisti, meno violenti, si sono limitati a una "battitura" delle stesse.
Le forze dell'ordine, come di consueto, hanno reagito con l'uso degli idranti e dei lacrimogeni, fino a quando sono riuscite a mettere in fuga gli attivisti. 
Ora le indagini sono affidate alla Digos. Gli investigatori stanno esaminando con attenzione foto e video, dai quali poter individuare elementi utili a identificare i No Tav che hanno preso parte all'assalto che saranno poi denunciati
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