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TORINO-LIONE

Tav, ecco il gigante d'acciaio che per primo varcherà il confine tra Italia e Francia

I numeri da record della fresa consegnata oggi: è lunga come un grattacielo di 100 piani

fresa

La fresa è stata consegnata oggi in Germania (foto Caroline Moureaux @TELT)

Per vederne una sul versante italiano ci vorrà ancora tempo e pazienza, ma i francesi intanto avanzano a rapidi passi: oggi è stata consegnata un’altra delle frese che dovranno scavare il tunnel della Torino-Lione dal versante transalpino, quella che avrà “l’onore” di attraversare per prima il confine.

Si tratta della quarta fresa consegnata tra le sette che costruiranno l’opera. La “talpa” è stata consegnata nella fabbrica della Herrenknecht in Germania ed è destinata a scavare la parte centrale del tunnel di base del Moncenisio, partendo dalla discenderia di Villarodin/Bourget-Modane e arrivando fino in Italia, dove “incontrerà” l’altra fresa che entro un paio di anni comincerà a scavare da Chiomonte. Dotata di una testa del diametro di 10,4 metri e di 14 motori capaci di generare una potenza totale di 4.900 kW, la fresa consegnata ieri ha un peso di 3.200 tonnellate ed è lunga 334 metri, come un grattacielo di cento piani o, se preferite, come due Moli Antonelliane. Si tratta di una fresa “a gripper” che si appoggia direttamente sulle pareti del tunnel con le due braccia e si spinge in avanti mentre la testa ruota, scavando la roccia. Il materiale di scavo viene evacuato su un nastro trasportatore che attraverso la pancia della fresa lo porta all’esterno. Mentre viene eseguito lo scavo, dietro di lei avanza un’altra macchina chiamata “Würm” (verme ndr), lunga 650 metri, che realizza il rivestimento di calcestruzzo definitivo del tunnel.

Alla cerimonia di consegna erano presenti, oltre alle imprese (Eiffage Génie civil, Spie batignolles génie civil, Ghella e Cogéis), anche il promotore binazionale dell’opera Telt e l’assessore ai Trasporti della Regione Piemonte, Marco Gabusi. «Questa è la prima delle due frese che attraverseranno il confine - spiega Maurizio Bufalini, direttore generale di Telt - il simbolo più tangibile della nostra opera: una ferrovia che unirà Italia e Francia attraverso le Alpi, connettendo i nostri Paesi e l’Europa in modo più efficiente, economico e sostenibile. È la quarta fresa che riceviamo qui a Schwanau ed è sempre una grande emozione. La sua gemella sarà pronta a febbraio e poi toccherà alle due frese italiane per averne a regime sette che scaveranno per completare i 57,5 km del tunnel ferroviario più lungo al mondo». Salah Ghozayel, direttore del progetto del cantiere operativo 5, quello in cui “lavorerà” la fresa: «Il cantiere operativo 5 è eccezionale su più di un fronte: per le sue dimensioni, la sua logistica, la simultaneità degli scavi con metodo tradizionale e meccanizzato, così come per i mezzi tecnici e le risorse umane mobilitate, il tutto vincolato da un unico accesso, la discenderia di Villarodin-Bourget/Modane; ciò richiederà sicuramente una grande capacità di adattamento da parte del raggruppamento e di tutti i suoi attori».

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