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L’anziano morì mentre lo accudivano ma adesso bisognerà rifare il processo

La condanna a tre anni in secondo grado è stata annullata dalla Cassazione

L’anziano morì mentre lo accudivano ma adesso bisognerà rifare il processo

Per la morte di un anziano che accudivano in casa, la Corte d’Assise d’Appello li aveva condannati a tre anni di carcere. Adesso, la Cassazione ha annullato la sentenza di secondo grado: «Bisogna di nuovo valutare il caso» spiega l’avvocata Stefania Marasciuolo, che assiste gli imputati.

Sono una coppia di badanti di Poirino, entrambi sulla sessantina. La vicenda risale al 2019. I coniugi accolgono nella loro abitazione due anziani e li seguono nella loro vita di tutti i giorni. Un giorno, uno dei due ospiti è in giardino per una passeggiata pomeridiana. Scivola, batte la testa su una piglia di cemento. I soccorsi sono rapidi, ma si rivelano inutili, visto che l’anziano muore poco dopo per le complicazioni legate alle ferite. «Aveva a disposizione il girello ed era guardato a vista da uno dei miei due clienti - ribadisce Marasciuolo - Solo l’altro era al piano superiore dell’abitazione, a riposarsi».

I familiari dell’anziano non avevano mai avanzato sospetti per come veniva accudito. La Procura di Asti, però, vuole fare chiarezza sull’incidente e avvia le indagini, affidate al sostituto procuratore Paolo Fiore. Formula un doppio capo d’accusa. Da un lato, contesta delle presunte irregolarità nell’abitazione dove la coppia poirinese svolgeva la sua attività di accoglienza. Bisogna fare chiarezza nella zona grigia tra ospitalità informale, assistenza domestica, vere e proprie residenze sanitarie assistenziali. Poi chiama in causa i badanti anche per la morte dell’anziano.

Arriva il rinvio a giudizio, parte il processo di primo grado. Il giudice di primo grado li assolve entrambi, da entrambi i reati contestati.

La Procura fa ricorso e il caso arriva alla Corte d’Assise d’Appello di Torino, che cambia il verdetto di primo grado, condannando la coppia per il reato di abbandono. «Quando la Cassazione pubblicherà le motivazioni dell’annullamento della sentenza, sarà un’altra sezione della Corte d’Assise d’Appello a valutare nuovamente la vicenda» guarda avanti l’avvocata degli imputati.

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