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Ciriè

L'incubo dei combattimenti clandestini tra cani a Ciriè

Un ex libero professionista sarebbe coinvolto in combattimenti clandestini di cani

Combattimenti clandestini: l' oscuro mercato di morte a Stura e sulle Vaude

Combattimenti clandestini: l' oscuro mercato di morte a Stura e sulle Vaude (foto d'archivio)

Si torna a parlare di combattimenti clandestini tra molossi, un fenomeno che sembra aver trovato terreno fertile nelle periferie di Ciriè, tra le sponde del torrente Stura e le Vaude. Tra sussurri e bisbigli, emergono dettagli inquietanti su un mercato illecito che sfrutta la brutalità per alimentare scommesse clandestine

Secondo le voci che circolano, un ex libero professionista di Ciriè, residente nella periferia della città, sarebbe uno degli allevatori e scommettitori di questo mercato della morte: si dice, infatti, che allevi molossi per farli combattere in sfide all'ultimo sangue. Saranno solo voci?

A gettare un'ombra ancora più cupa, ricordiamo il ritrovamento, nel gennaio 2022 di una carcassa di cane in località Pich, frazione Devesi. Le guardie zoofile della LIDA hanno scoperto il corpo di un maschio di Staffordshire Terrier, un "cugino" meno aggressivo del pitbull, con un microchip ungherese. La parte superiore del cane, testa e collo, era intatta, mentre la parte inferiore era letteralmente scuoiata. Gli organi interni, compreso il cuore, erano ancora presenti. Un passante ha dato l'allarme, trovandolo lì in mezzo ai prati della periferia di Ciriè.



L'ipotesi più plausibile è che un animale selvatico, forse una volpe, abbia disseppellito il cane e, nel trascinarlo, lo abbia scuoiato. Tuttavia, questa spiegazione non convince del tutto. Gli appelli della LIDA per ottenere informazioni sono caduti nel vuoto, alimentando ulteriormente i sospetti su un possibile legame con i combattimenti clandestini.

La speranza è che questi sussurri e bisbigli non restino tali, ma che si riesca a fare luce su questo squallido mercato. Si stima che i combattimenti tra molossi producano un guadagno annuo netto di oltre 100 milioni di euro per le organizzazioni criminali o per delinquenti improvvisati: gli "amici" a quattro zampe diventano così vittime sacrificali.

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