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Settimo Torinese

Settimo Torinese: posata la prima pietra della nuova chiesa ortodossa

Un nuovo capitolo di unità e fede comunitaria

Settimo Torinese: posata la prima pietra della nuova chiesa ortodossa

Settimo Torinese: posata la prima pietra della nuova chiesa ortodossa

Si apre un nuovo capitolo sia per la comunità ortodossa locale che per l’intera cittadinanza. Nella giornata di ieri, martedì 4 giugno 2024, Settimo Torinese è stato partecipe di un evento intriso di significato spirituale: è stata infatti celebrata la posa della prima pietra della nuova chiesa di legno, dedicata a San Gerarca Giovanni di Râșca e Secu, vescovo di Roman. 

I fedeli della comunità ortodossa di Settimo Torinese, raccolti in preghiera, hanno atteso con devozione la benedizione di Monsignor Siluan, vescovo della Diocesi Ortodossa Romena d'Italia, affiancato da padre Paul Porcescu, prete ortodosso di Settimo Torinese, e numerosi sacerdoti provenienti da diocesi limitrofe. La cerimonia si è svolta in via Braille 7.

Tra i presenti vi erano figure di spicco quali il dottor Ioannis Kantzas, rappresentante della Fondazione Ellenica di Cultura a Torino, la sindaca di Settimo Torinese Elena Piastra, l'ingegner Umberto Forgia, designer della chiesa, e il notaio Paolo Revigliono.

«Sono passati oltre quarant'anni da quando a Settimo non si posava una prima pietra per una chiesa; le fondamenta odierne rappresentano qualcosa di tangibile, ma anche l'essenza di un'intera comunità. Questa zona non rappresenta una parte marginale della città, bensì una delle aree più incantevoli di Settimo. Sono convinta che la presenza della chiesa ortodossa contribuirà ulteriormente ad arricchire questo territorio, portando una profonda e accogliente ricchezza umana che è già in crescita. Sarà un simbolo di orgoglio per questa comunità» così ha esordito la prima cittadina Elena Piastra.

La cerimonia per la posa della prima pietra è stata un'occasione solenne e significativa. Il rito ha avuto inizio con la benedizione impartita da Monsignor Siluan nel prato antistante il futuro sito della chiesa. Dopo la benedizione, si è tenuta una preghiera comunitaria durante la quale i fedeli hanno invocato lo Spirito Santo per la santificazione dell'acqua.

«Nella tradizione ortodossa, una volta che un luogo è consacrato, lo rimane per sempre, non esiste la sconsacrazione poiché è Dio stesso a consacrare e la sua presenza non svanisce. Oggi, la benedizione di Dio Onnipotente avvolge ciascuno di noi, diffondendo una grazia che abbraccia l'intero universo» Monsignor Siluan ha in questo modo offerto delle riflessioni profonde sull'importanza spirituale del sito e sulla consacrazione.

Successivamente, accompagnato dai presbiteri, si è poi recato sulle fondamenta della futura chiesa. Ha preso l'acqua santa, che è stata sparsa sulla pietra mentre pronunciava:«Si benedica questa pietra con l'acqua santa, affinché sia il fondamento incrollabile della chiesa che sorge nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo». Successivamente, ha collocato la pietra nella calce, dicendo :« Con questo gesto, si stabilisce il fondamento di questa chiesa per la gloria del grande Dio e del nostro Salvatore Gesù Cristo, in onore e memoria di San Gerarca Giovanni di Râșca e Secu, vescovo di Roman».

La cerimonia ha visto anche la partecipazione di Don Andrea Pacini, sacerdote dell'Arcidiocesi di Torino, che ha evidenziato l'importanza del dialogo interreligioso e del rispetto reciproco tra diverse fedi. La presenza del console generale di Romania a Torino, Cosmin Dumitrescu, ha ulteriormente sottolineato la solennità di questo evento, segno di un legame profondo tra Italia e Romania, non solo a livello diplomatico ma anche culturale e spirituale.

«La chiesa è il cuore pulsante della nostra comunità, analogamente al cuore in un organismo che raccoglie il sangue, lo ossigena e lo distribuisce per nutrire ogni parte del corpo. In maniera simile, ogni domenica la nostra comunità si raduna per rinnovarsi spiritualmente e si disperde portando con sé il vigore rinnovato per incontrarsi nuovamente. Ogni membro, pieno di energia come una cellula dal sangue ossigenato, diffonde la buona novella, seminando vita e speranza» ha detto Monsignor Siluan.

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