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crop circle

Un enorme cerchio nel grano vicino a Torino. Non è il primo ma gli Ufo non c'entrano

Un grande cerchio nel grano, 85 metri di diametro, si trova da domenica mattina nelle campagne torinesi. Ecco di cosa si tratta

Il cerchio nel grano si trova a Poirino

Il cerchio nel grano si trova a Poirino

Da terra, nonostante le dimensioni, potrebbe anche passare inosservato. Ma dall'alto è proprio impossibile non vederlo: un enorme cerchio nel grano - o crop circle per chi preferisce il nome originale - è comparso nella notte tra sabato e domenica in un campo di Poirino, in provincia di Torino. Un disegno gigantesco, di circa 85 metri di diametro, che si mostra in tutto il suo fascino solo grazie ai video ripresi con un drone. Ma cosa rappresenta? E, soprattutto, chi l'ha fatto?

La risposta alla seconda domanda potrebbe deludere gli appassionati di fantascienza. A Poirino non è atterrato nessun disco volante e nessun extraterrestre ha voluto lasciarci qualche messaggio. A realizzarlo infatti è stato un essere umano in carne e ossa, anzi per meglio dire un gruppo di persone. Niente ufo e alieni insomma, ma "solo" una bellissima opera d'arte che però in realtà un messaggio nascosto lo cela eccome.

L'artista è Francesco Grassi, un ingegnere elettronico che nel tempo libero si diletta in questa particolare forma d’arte di cui è ormai uno dei maggiori esponenti a livello mondiale. E che, praticamente ogni anno, sceglie proprio le campagne della zona di Poirino per stupire con le sue opere. Questa volta il campo è quello di Francesco e Alessandro Avataneo in frazione Marocchi, nei pressi di strada Riva di Banna. «Ovviamente - sorride Grassi - l'opera è stata realizzata con il permesso dei proprietari del terreno». E così lui e altri sei collaboratori sabato si sono presentati nel campo muniti di rotelle metriche, tavole di legno e corde e hanno trasformato in realtà quelli che erano i disegni preparati nei mesi precedenti. «L'opera - spiega Grassi - è stata realizzata in una sola notte di lavoro e si intitola QMatrix 2024 ed è in continuità con una analoga che avevo fatto lo scorso anno». La "Q" sta per quadrato e in effetti il disegno, più che un cerchio, è un insieme di quadrati: «Volevo esprimere una forma artistica basata sull'idea del quadrato». L'opera cela un enigma, codificato in codice binario. «All'interno c'è un messaggio - conferma Grassi - e per interpretarlo occorre anche il disegno dello scorso anno. In ogni mia opera nascondo un messaggio e non rivelo mai di cosa si tratta: trovarlo e interpretarlo è un gioco». 

Da destra a sinistra: Francesco Grassi (autore del progetto e circlemaker principale), Alessandro Avataneo, Francesco Avataneo (proprietari del campo), Antonio Ghidoni (primo aiuto circlemaker)

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