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Allarme all'ospedale di Chivasso: sarebbero stati serviti cibi scaduti ai pazienti

I sindacati chiedono un incontro urgente con i dirigenti dell'Asl Torino 4

Allarme all'ospedale di Chivasso: cibi scaduti serviti ai pazienti

Foto d'archivio

Nella mensa dell'ospedale di Chivasso sarebbe stato servito del cibo scaduto ai pazienti.

I pazienti avrebbero segnalato l'accaduto dopo aver accusato dei leggeri malori. Sembrerebbe che le pietanze servite in mensa fossero scadute. E, in alcuni casi, le etichette riportate sulle confezioni sarebbero state addirittura manomesse con date di scadenza modificate manualmente.

I sindacati Cgil, Cisl, Uil e Nursind hanno chiesto un incontro con i vertici dell'azienda sanitaria e con i responsabili della cooperativa che si occupa del servizio mensa per discutere della situazione: «A seguito della segnalazione di pasti scaduti serviti ai pazienti degli ospedali dell'Asl To4 e con probabilità anche ai dipendenti, considerato il persistere delle gravi criticità già evidenziate anche nell'ultima riunione della commissione mensa, le organizzazioni sindacali hanno chiesto un incontro urgente con la presenza dei responsabili della ditta Dussman», hanno spiegato in una nota Luciano Perno, Ermes Zerbinati, Gian Livio Lembo, Serse Negro e Giuseppe Summa, rappresentanti dei sindacati.

Nel frattempo, l'Asl To4 ha diffuso una circolare interna per allertare il personale e invitarlo a prestare la massima attenzione

Il sondaggio di Nursind

Ma non è la prima volta che la cooperativa che gestisce il servizio di ristorazione dell'Asl To4 finisce nei guai. Già in aprile infatti il Nursind (il sindacato degli infermieri) aveva somministrato ai dipendenti delle strutture ospedaliere un sondaggio sulla qualità dei pasti serviti negli ospedali di Chivasso, Cuorgné, Ciriè e Ivrea in seguito a varie segnalazioni preoccupanti: pasta completamente cruda oppure scotta, patate crude, pesce stopposo, carne durissima e spezzatino bruciato. Ma tra le segnalazioni comparivano anche cibi deteriorati, come budini con la muffa banane marce. E per gli intolleranti alimentari la situazione era risultata ancora più critica: una dipendente affetta da favismo aveva dovuto rinunciare alla mensa, e molti celiaci avevano abbandonato il servizio, in quanto veniva servita loro della pasta cucinata diversi giorni prima.

Al sondaggi avevano partecipato i 500 dipendenti che usufruiscono della mensa. E il 90% aveva bocciato il servizio. Secondo il 74% dei partecipanti, la qualità del cibo è scarsa; il 22% la ritiene mediocre e solamente il 3% buona. E infatti il 50% del personale aveva raccontato di portarsi il cibo da casa. A chiedere una revisione completa del servizio mensa era stato l'83% dei partecipanti. «La qualità del servizio mensa è peggiorata notevolmente nell'ultimo periodo e circa il 77% dei dipendenti intervistati ha dichiarato che ciò è avvenuto dopo il periodo pandemico – ha commentato Giuseppe Summa, segretario territoriale Nursind Torino –. Come Nursind abbiamo iniziato a inviare i primi segnali di allarme all'azienda già nel 2022, ma la situazione è ormai diventata inaccettabile sia per i dipendenti che per gli utenti ricoverati».

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