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Il caso

Ora l'epidemia di “lingua blu” fa davvero paura. Caccia ai vaccini per 150mila pecore

Per tamponare (in ritardo) i focolai, si cercano dosi in Francia e in Sardegna

Ora l'epidemia di “lingua blu” fa davvero paura. Caccia ai vaccini per 150mila pecore

Ora la “lingua blu” fa paura: per questo agricoltori e Regione corrono ai ripari con un piano vaccinale di massa, che dovrebbe fornire due dosi a ciascuno dei 150mila ovini piemontesi. Il problema è che ora non ci sono vaccini: «Li chiederò al mio collega della Sardegna - annuncia l’assessore regionale all’Agricoltura, Paolo Bongiovanni - Intanto chiederò aiuto al Ministero dell’Agricoltura e della Salute: si devono interessare con la Francia per avere almeno 20mila dosi».

L’impegno dell’assessore arriva dopo un incontro al grattacielo della Regione, cui hanno partecipato i sindacati degli agricoltori e i tecnici regionali competenti. In ballo c’è il destino di 56mila capre e 105mila pecore, divise fra 5.300 allevamenti: sono loro gli animali a rischio di ammalarsi di Blue tongue, l’epidemia virale della “lingua blu”.

Detta anche febbre catarrale degli ovini, è trasmessa dalla zanzara Culicoide: provoca perdita del latte, deperimento, aborti, infertilità e, nel 20-30% dei casi, anche la morte. E può colpire, con effetti meno gravi, anche i bovini. A sentire gli esperti, il virus è arrivato in Piemonte sei mesi fa: al momento si conta una cinquantina di focolai e ogni giorno ne spuntano altri mentre, dall’altro lato delle Alpi, si stanno già diffondendo nuovi ceppi virali. L’Istituto Zooprofilattico piemontese li sta già analizzando per mettere a punto un vaccino efficace anche nel medio-lungo periodo sui nuovi ceppi. Considerando che presto le greggi scenderanno a valle dai pascoli montani e il rischio di contagio salirà ancora di più.

«Chiederò ai Ministeri un sostegno a 360 gradi e una regia a livello nazionale - riflette ancora l’assessore - Bisogna introdurre l’obbligo di immunizzazione anche sul cosiddetto “ceppo 3”, che si sta imponendo in Francia e che non deve arrivare in Italia. Come Regione, intanto, cercheremo di individuare le risorse per garantire agli allevatori un rimborso parziale per ogni vaccinazione effettuata a titolo volontario». Che può costare 8 euro a capo: una spesa pesante per chi ha decine di capi. Senza contare che i vaccini contro la Blue Tongue sono efficaci per 6 mesi e hanno bisogno di due dosi, anche per ridurre l’effetto collaterale dell’aborto. Per questo motivo la campagna vaccinale partirà a tappeto alla fine dell’inverno, quando le gravidanze sono terminate e il rischio viene azzerato.

«Siamo pronti a collaborare per aiutare le aziende agricole di un comparto che affronta una situazione preoccupante - garantisce l’assessore alla Sanità, Federico Riboldi - Finora solo una Regione, a statuto speciale, ha usato questa via: serve una valutazione giuridica approfondita che stiamo già effettuando».

Intanto partirà un’azione di informazione e sensibilizzazione degli allevatori sull’opportunità di vaccinare gli animali, di usare trattamenti insettorepellenti o custodire gli animali in ambienti protetti nelle ore notturne, quando è attiva la zanzara che trasmette il contagio: «Il problema è che adesso stanno scarseggiando anche i prodotti contro gli insetti - fa notare Bruno Mecca Cici, presidente di Coldiretti piemonte - Purtroppo siamo partiti tardi e stiamo rincorrendo l’epidemia: la nostra sanità non era pronta».

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