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La protesta

Lear, lo spettro della chiusura: «Prorogate la cassa al 2025»

Il sit-in di 400 lavoratori davanti ai cancelli dell’azienda: «Siamo preoccupati»

 Il sit-in di 400 lavoratori davanti ai cancelli della Lear

Il sit-in di 400 lavoratori davanti ai cancelli della Lear

Prorogare la cassa almeno per tutto il 2025, ricorrendo ai fondi della Regione che gestisce l'area di crisi industriale complessa. È la speranza dei circa 400 lavoratori della Lear di Grugliasco che questa mattina si sono trovati di fronte ai cancelli di via Cumiana per capire, insieme ai sindacati, quali speranze nutrire per il futuro.

Un futuro che al momento appare legato a un filo: quello della reindustrializzazione del sito produttivo, anche se attualmente non è noto se vi siano interlocuzioni tra la proprietà dell'azienda e un possibile nuovo investitore. Spiegano Rocco Cutrì, Toni Inserra e Antonio Iofrida rispettivamente Fim, Fiom e Uilm: «L'alternativa, se non si accelera sulla reindustrializzazione, è che l'azienda chieda la cessata attività. Ciò significherebbe la perdita dei posti di lavoro, cosa che si vuole scongiurare. In questi giorni abbiamo scritto alla Regione che ci ha risposto confermando la volontà di incontrarci al più presto per discutere la copertura con gli ammortizzatori sociali in deroga».

Un incontro cruciale, quanto propedeutico, a quello che già fissato al Ministero per il prossimo 30 ottobre: «Abbiamo necessità, pur nel rispetto del criterio di non divulgazione dei dati di riservatezza dell'azienda, di sapere se esiste un'interlocuzione con possibili investitori per poter proseguire nella vertenza a tutela dei lavoratori. Se ci fosse un progetto reale sarebbe davvero possibile agganciare a nuovi ammortizzatori sociali, permettendo nel frattempo di preparare il sito per nuove produzioni. Quel che è chiaro è che la produzione della 500 elettrica e ibrida non basta a sostenere stabilimento e posti di lavoro. Ci vuole qualcuno che produca qui, utilizzando le maestranze presenti e creando una sua filiera per una ricaduta positiva sul territorio».

La crisi della Lear, storica azienda specializzata nella realizzazione di sedili di lusso per la Maserati Cabrio e Gran Turismo, va avanti ormai con alterne vicende dal 2019. «La gente è preoccupata perché c'erano speranze e prospettive che oggi non si vedono più- chiude Cutrì -. Ci sono famiglie martoriate dalla disoccupazione a cui è tempo di dare delle risposte».

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