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Tutti i progetti per il futuro della fornace Carena di Cambiano

Via alla raccolta delle proposte per il recupero dei grandi spazi lungo la strada provinciale

L’incontro dell’altro giorno nei locali della fornace

L’incontro dell’altro giorno nei locali della fornace

Per anni, in questi grandi spazi lungo la strada provinciale per Chieri, gli operai hanno prodotto mattoni. Oggi lo stabilimento produttivo della fornace Carena di Cambiano si è spostato in delle nuove strutture, poco più in là. E gli edifici storici dell’impresa, in via Camporelle 50, sono in buona parte dismessi.

«Vogliamo ripensarli coinvolgendo tutta la comunità del territorio» esorta Elena Carena, terza generazione della famiglia che nel 1907 ha avviato l’attività produttiva. Nei giorni scorsi, ha invitato associazioni, istituzioni e cittadini a un incontro pubblico sul posto. «Ora è il momento del sogno e ogni proposta per rigenerare i nostri spazi è ben accetta. In un secondo momento, le valuteremo anche in base alla loro sostenibilità economica».

Si tratta soprattutto di capannoni, oggi inutilizzati o dati in affitto a delle ditte che hanno qui i loro magazzini. Poi ci sono dei vecchi edifici residenziali come la guardiania, alcune tettoie e il grande edificio dove, un tempo, aveva sede il forno Migeon.
Durante l’incontro, le idee sono state molteplici: creare uno spazio co-working, un nuovo albergo che diventi un punto di riferimento per tutto il Chierese, una foresteria per chi visita il territorio a piedi o in bici, una discoteca, un polo di ricerca sui materiali naturali… Non per forza sono proposte in contraddizione tra loro. Le aree, infatti, sono così ampie, che più di una potrebbe essere accolta. Dovranno però sposarsi con il piano esecutivo che prevede soprattutto aree a servizi, con qualche spazio residenziale, e che sarà presentato in Municipio nei prossimi mesi.

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