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cambiano
07 Ottobre 2024 - 19:55
I vertici dello storico stabilimento Pininfarina di Cambiano non fanno marcia indietro sulla cassa integrazione, nonostante la contrarietà di tutti i sindacati, e puntano sull’Asia per scampare alla crisi.
È terminato senza alcun accordo l’incontro tra Roberto Mattio, direttore delle risorse umane dell’azienda, e le sigle Fiom, Cgil, Fim e Cisl. Era stato convocato dopo l’annuncio degli ammortizzatori sociali per una 60ina di lavoratori del reparto stile e modellazione, dalla scorsa settimana al 21 dicembre.
La Pininfarina l’ha motivata con il calo di ordini dovuto alle sofferenze attuali del mercato. Eppure, poche settimane fa, l’azienda aveva annunciato un nuovo accordo da 90 milioni di euro con la Mercedes Amg, per lo sviluppo e la produzione in serie limitata di una nuova auto sportiva di lusso. E, anche a margine dell’incontro di oggi, ribadisce che questa commessa non sta subendo ritardi o variazioni. L’azienda, inoltre, sta guardando con profitto a nuovi mercati asiatici (Cina, Giappone e Corea su tutti) per tamponare gli effetti della crisi dell’automotive europeo. Avrebbe già trovato terreno fertile per nuovi affari, che le permettono di guardare con fiducia al futuro. «La scelta di attivare gli ammortizzatori sociali ci sembra totalmente inopportuna - riflette Marco Bosio, funzionario della Fiom-Cgil - Piuttosto si usino questi mesi per nuovi progetti di formazione per il personale e, se bisogna fare economia, si inizi a rimodulare il sistema di benefit aziendali di cui godono moltissimi lavoratori della Pininfarina». Concorda, dalla Fim-Cisl, il referente Fabio Militto: «Siamo fermamente contrari alla cassa integrazione. Si valutino altre strade, approfittando delle minori commesse per creare solide basi di competenze per i progetti futuri».
Anche senza il via libera dei sindacati, però, la Pininfarina può procedere con gli ammortizzatori. Da Mattio arriva la conferma che non ci saranno ripensamenti e frena anche sulla rimodulazione dei benefit, di cui godrebbero anche alcuni dei lavoratori ora in cassa integrazione.
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