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La chiusura

Susa: addio alla storica location del Forte della Brunetta

Un viaggio tra storia, restauri e ospiti illustri

Susa: Addio al Forte della Brunetta, un Simbolo di Storia e Cultura che Chiude dopo 25 Anni

Forte della Brunetta, Susa

Situato su uno dei promontori più panoramici della Valle di Susa, il Forte della Brunetta è stato per secoli un simbolo di prestigio e importanza militare in Europa. Con oltre 300 anni di storia, questo luogo ha visto passare tra le sue mura ospiti illustri come il Duca di York, il Principe Alberto di Sassonia, il Re di Napoli e l'Imperatore d'Austria Giuseppe II. Ora, dopo 25 anni di attività sotto la gestione della famiglia Margrit, la storica location chiude i battenti, lasciando un vuoto nel panorama culturale e storico della regione.

UN VIAGGIO NEL TEMPO: DAL 1700 A OGGI
Costruita nel 1700, la Fortezza della Brunetta di Susa fu indubbiamente qualcosa di diverso da tutte le altre costruzioni militari difensive piemontesi: non si trattò di una semplice fortificazione di mura, torrioni etc, ma di una intera collina rocciosa faticosamente e duramente plasmata e trasformata in più di ottant'anni di lavoro, per rispondere alle esigenze di difesa del più importante valico alpino piemontese, il Moncenisio. 

Una perla delle fortificazioni sabaude. Immensa, imponente, inespugnabile; il luogo su cui sorse fu infatti scelto con estrema cura ed attenzione: un'altura rocciosa dominante la città di Susa, fuori dalla gittata di qualunque artiglieria ed irraggiungibile se non attraverso uno stretto accesso protetto dal Forte di Santa Maria (la costruzione più antica ed ancora oggi in parte esistente).


Carlo Emanuele III di Savoia la chiamava scherzando "la mia aspra verginella" proprio a significare la sua assoluta inviolabilità.
Divenne meta di illustri visite: la Zar di Russia, l'Imperatore d'Austria, il Re di Napoli e tanti altri, tutti estasiati e meravigliati dall'imponenza della costruzione.

Ma le vicende storiche che non le permisero mai di "affrontare il fuoco" nè di dimostrare la sua invulnerabilità.
Dopo circa un secolo di continui lavori di potenziamento iniziati sotto la direzione dell'ingegner Antonio Scaiola prima, e poi, a seguire, di Luigi de Willecourt, Giuseppe Ignazio Bertola (figlio di Antonio), Lorenzo Bernardino Pinto di Bari ed infine Nicolis de Robilant, la Fortezza fu quasi totalmente distrutta in seguito all'armistizio di Cherasco, con il quale si pose fine alla guerra franco-piemontese. La successiva pace di Parigi, del 16 maggio 1796, impose ai Savoia la demolizione della poderosa "barriera" difensiva piemontese verso la Francia, compresa la Brunetta.

Dal 1998, divenuta la residenza della famiglia Margrit, la Brunetta è stata oggetto di un attento restauro conservativo, rispettandone l’autenticità e riportandola alla sua anima.

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