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ivrea
24 Ottobre 2024 - 19:34
Più risorse, videosorveglianza e controlli. Sono queste le richieste avanzate dal territorio eporediese al Tavolo per la sicurezza convocato dalla prefettura a Ivrea.
Questa mattina presso l’aula magna del liceo Gramsci di Ivrea si sono ritrovati su invito della Prefettura di Torino una novantina di sindaci e amministratori pubblici del Canavese al tavolo convocato dal prefetto Donato Cafagna, oltre ai rappresentanti delle forze dell’ordine locali e provinciali, all’Asl TO4, ai Consorzi Socio-Assistenziali del territorio, a Confindustria e ai sindacati del settore. Presenti anche il consigliere regionale Alberto Avetta e, per la Città metropolitana, Sonia Cambursano e Jacopo Suppo.
Dall’incontro è emerso come in Canavese non ci sia un problema di criminalità vera e propria, i numeri delle statistiche dei reati sono, infatti, in diminuzione o in alcuni casi costanti. «Ciò che preoccupa - spiega il sindaco Matteo Chiantore di Ivrea intervenuto all’incontro - è ciò che sente la gente, e la gente accusa un senso di insicurezza generalizzato. Più che criminalità, nella mia città parlerei di insicurezza, un problema di allarme sociale ancor più che di ordine pubblico. Ci sono zone anche del centro cittadino dove si viene fermati da gruppi di ragazzi maleducati, ci sono risse, danneggiamenti. Le persone mi segnalano che non si sentono sicure a fare una passeggiata in alcune vie del centro storico. Io credo che ancor più della richiesta di uomini e mezzi, di maggiori controlli, avremmo bisogno di maggiori risorse per intervenire alla radice del problema con programmi sociali destinati ai ragazzi. Serve maggiore sicurezza anche per gli operatori dell’ospedale». Si è parlato anche del tribunale di Ivrea: «Oltre a contrastare la criminalità serve dare tempi certi per la giustizia ed è difficile farlo quando si è cronicamente e drammaticamente sotto organico come nel tribunale eporediese».
A richiedere più uomini e auto per il Commissariato di Ivrea è il segretario provinciale del Sindacato italiano assistenti di polizia, Pietro Di Lorenzo: «Nella media nazionale si ha 1 agente ogni 650 persone, ad Ivrea sono uno a 6.000. Con un’auto per turno devono vigilare su 2.000 km quadrati di territorio. C’è carenza di personale e quello in servizio ha una media di età molto alta. Per un’operatività minima ci vorrebbero come minimo dalle 5 alle dieci unità in più per il Commissariato. Ci ha fatto piacere che il Prefetto abbia ascoltato le nostre istanze invitandoci ad un ulteriore incontro in Prefettura. Nel caso in cui non ci fosse risposta siamo però disposti a tornare in piazza, come nel 2014, con un presidio ed una raccolta firme per ottenere più risorse».
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