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Il caso

La nuova passerella non basta: «Troppe barriere per i disabili»

La denuncia di Maurizio Mangiapane: «Ci sono poche pedane automatiche»

La nuova passerella non basta: «Troppe barriere per i disabili»

La nuova passerella non basta: «Troppe barriere per i disabili»

La nuova passerella al primo binario della stazione di Chieri, costruita nelle scorse settimane, doveva essere la soluzione alle barriere architettoniche che impedivano a chi è in sedia a rotelle di salire sui treni. «Invece, anche ora che l’hanno terminata, continuo a non poter prendere i mezzi da solo» è deluso Maurizio Mangiapane, 60 anni.

Abita in città e, da qualche anno, ha perso entrambe le gambe. Per spostarsi, usa una carrozzina elettrica. «Con la passerella, il pavimento della stazione è finalmente alla stessa altezza delle porte dei vagoni - spiega -. Prima non era così. C’era un alto scalino che rendeva impossibile entrare senza essere aiutati. Quando ho saputo la novità, nei giorni scorsi, sono andato in stazione per provare a prendere il treno da solo».

Ed ecco l’amara scoperta: il gradino non c’è più, ma solo pochi treni hanno le pedane automatiche che “escono” dal treno ogni volta che si preme il pulsante per aprire la porta. Nei convogli più vecchi, le pedane vanno azionate manualmente. Non se ne occupa il capotreno, ma un addetto specializzato, che va allertato 24 ore in anticipo chiamando un numero verde. Altrimenti, non è presente in stazione e nessuno è autorizzato ad azionare la pedana al posto suo. «Apprezzo gli sforzi per rendere la nostra città più accessibile, ma in questo caso non si è fatto abbastanza. Quando una persona in grado di camminare deve prendere il treno, non ha bisogno di avvisare nessuno in anticipo. Deve essere lo stesso anche per chi, come me, ha difficoltà a camminare».

Maurizio Mangiapane, autore della denuncia

Da Chieri transita solo la linea ferroviaria Sfm1, che arriva fino a Rivarolo Canavese, collezionando ogni giorno ritardi e cancellazioni. Se almeno ci fosse una programmazione chiara, con delle fasce orarie in cui il servizio è garantito dai treni con le pedane automatiche, chi è nella situazione di Mangiapane potrebbe organizzarsi per viaggiare in autonomia. «Rimarrebbe la disparità rispetto agli altri pendolari, ma potremmo trovare il modo di non farci accompagnare - fa notare il 60enne -. Così, invece, non ci resta che trovare altre soluzioni per spostarci».

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