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Numeri da capogiro

85.000 giorni di ferie non godute: il dato shock che scuote la sanità del Canavese

La gestione delle risorse umane dell'ASL TO4 è sotto esame. I sindacati lanciano l'allarme

85.000 giorni di ferie non godute: il dato shock che scuote la sanità del Canavese

La sanità in Canavese è in subbuglio e la causa è una cifra impressionante: 85.000 giorni di ferie non godute accumulati dai dipendenti dell’ASL TO4 fino al 30 settembre 2024. 

A denunciare il dato allarmante sono le sigle sindacali Nursind e FP CGIL, che mettono in luce una realtà di straordinari non pagati e ferie non fruite, con pesanti ripercussioni sul benessere del personale e sui servizi offerti. Eppure, l'azienda risponde con un tono ottimista, parlando di un miglioramento costante rispetto al passato.

Le sigle sindacali non usano mezzi termini: l'ASL TO4 sta pagando un prezzo altissimo in termini di risorse umane, e i numeri lo dimostrano. Se nel 2021 le ferie residue erano 123.000, oggi siamo scesi a 85.000, ma il dato è comunque preoccupante. La media, spiegano i sindacati, è di circa 23 giorni di ferie non godute per ciascun dipendente, esclusi i medici. Una cifra che colpisce anche per il fatto che il contratto collettivo nazionale di lavoro impone di fruire delle ferie entro la fine dell'anno, con una deroga solo per esigenze eccezionali.

Ma ciò che davvero fa riflettere è la distribuzione delle ferie non godute nei vari reparti. Per esempio, tra i tecnici di laboratorio le ferie residue variano da 30 a 40 giorni per ciascuno, mentre per i tecnici di radiologia si arriva addirittura a oltre 90 giorni arretrati, pari a più di tre anni di ferie non godute. Ma non solo: gli infermieri e gli OSS sono tra i più colpiti, con punte preoccupanti in alcuni presidi. A Ivrea, per esempio, gli infermieri arrivano a una media di 65 giorni di ferie non godute, mentre a Chivasso, in Cardiologia, si toccano i 40 giorni. In Ginecologia, le ostetriche hanno in media 70 giorni di ferie arretrate. Numeri che denunciano una gestione inefficace delle risorse, ma anche il peso di una pandemia che ha bloccato gran parte delle ferie.

Giuseppe Summa (Nursind) e Luciano Perno (FP CGIL) non hanno dubbi: la situazione è "estrema" e non sembra migliorare. L’accumulo di ore di straordinario non pagate, infatti, si somma a quello delle ferie non fruite, creando una spirale di stress e insoddisfazione tra i lavoratori. Dare priorità alle ferie significa far lievitare le ore di straordinario, e viceversa. “È una situazione insostenibile che va affrontata con un piano serio, non con parole vuote”, dichiarano i sindacalisti, lanciando l’allarme su un possibile deterioramento delle condizioni di lavoro.

Dal canto suo, l’ASL TO4 si difende e cerca di rassicurare i dipendenti e l’opinione pubblica. “Se guardiamo ai dati del 2021, vediamo che la situazione è migliorata del 70%”, affermano dall’azienda. Il numero di giorni di ferie non godute, infatti, è passato da 123.000 a 85.000 in soli tre anni, nonostante il numero di dipendenti sia aumentato. Secondo l’ASL, questo miglioramento è il frutto di un maggiore impegno nell’assunzione di nuovo personale e dell’uso di risorse economiche aggiuntive per sopperire alle difficoltà, in particolare nelle aree periferiche e più distanti dai grandi centri.

In una dichiarazione recente, l’ASL TO4 ha anche sottolineato che sta investendo nel reclutamento di personale, con collaborazioni attive con scuole professionali locali, come il corso di laurea in Infermieristica a Ivrea e il futuro corso di laurea in Tecniche Radiologiche. L’idea è di formare nuovi professionisti direttamente sul territorio, dando un supporto concreto alla carenza di personale. “Stiamo lavorando per creare un bacino di professionisti formati ‘in casa’”, afferma l’azienda, evidenziando i progressi in corso.

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