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La realtà
22 Novembre 2024 - 11:30
Un dato su cui riflettere: il 7% delle famiglie piemontesi fatica a pagare le bollette dell’elettricità. Questo il quadro tracciato dall’Ufficio Studi di Confartigianato, basato sui dati 2023 dell’OIPE (Osservatorio Italiano per la Povertà Energetica). Dietro questa percentuale c’è un problema reale e urgente: persone che non riescono a riscaldarsi, cucinare, illuminare le proprie case o affrontare l’inverno con un minimo di serenità. La povertà energetica non è solo un disagio economico, ma una questione di dignità. Quando scegliere tra riscaldare casa o comprare il cibo diventa una realtà quotidiana, il problema non può essere ignorato.
La situazione piemontese è grave, ma non è isolata. A livello nazionale, la povertà energetica è una sfida che coinvolge milioni di famiglie. Il Piemonte si colloca al decimo posto tra le regioni italiane più colpite, mentre la Calabria chiude la classifica con un impressionante 22,4% di famiglie in difficoltà. All’opposto, la Toscana registra il dato più basso, con un comunque preoccupante 4,5%.
Il balzo dei costi energetici negli ultimi anni ha aggravato ulteriormente la situazione. Tra il 2021 e il 2022, la spesa media annuale delle famiglie italiane per energia elettrica e riscaldamento è aumentata di ben 500 euro, passando da 1.415 a 1.915 euro. Un peso insostenibile per chi già vive al limite.
Giuseppe Falcocchio, presidente di ANAP Torino e Piemonte, non nasconde la preoccupazione: “Con l’arrivo dell’inverno, la situazione diventerà ancora più grave per le fasce deboli. Anziani, famiglie numerose e lavoratori a basso reddito rischiano di trovarsi in una condizione di vera emergenza”.
La povertà energetica colpisce in modo particolare gli anziani a basso reddito, che si trovano spesso a dover scegliere tra riscaldare adeguatamente la propria abitazione e acquistare beni essenziali come cibo o medicine. Una scelta che, in un Paese sviluppato, non dovrebbe mai essere necessaria.
Secondo Dino De Santis, presidente di Confartigianato Imprese Torino, è fondamentale intervenire subito con misure concrete. “Servono incentivi mirati per abbassare i costi dell’energia e migliorare l’efficienza energetica delle abitazioni. Dobbiamo garantire che nessuno rimanga al freddo durante i mesi più rigidi”, afferma De Santis.
Tra le soluzioni proposte, ci sono politiche di inclusione, agevolazioni per le famiglie in difficoltà e programmi di sostegno per migliorare l’efficienza energetica delle abitazioni. Investire su case più efficienti non è solo un atto di giustizia sociale, ma una scelta strategica per ridurre i consumi e proteggere l’ambiente.
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