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La polemica
16 Gennaio 2025 - 08:00
Per molti automobilisti sarà un sollievo sapere che i Comuni non possono installare nuovi autovelox. Ma per i sindaci è il «classico paradosso all’italiana» per usare le parole di Fabio Giulivi, primo cittadino di Venaria. Colpa di un vuoto legislativo che dura da quasi un anno.
I fatti: ad aprile 2024 la Corte di Cassazione ha stabilito che, quando si installa un velox, bisogna avere sia l’autorizzazione degli enti superiori sia l’omologazione da parte di un’azienda competente. «Il problema è che in Italia non esistono aziende che facciano questa omologazione - fa notare lo stesso Giulivi - E noi aspettiamo da mesi che qualcuno faccia chiarezza».
Oltre a Venaria, sono in questa situazione Pianezza, Volpiano, Orbassano e Lanzo. Tutti avevano avviato le pratiche per installare nuovi impianti ma si sono dovuti fermare: «Sono stati gli uffici a bloccare tutto perché, giustamente, non si prendono la responsabilità di firmare bandi e stanziamenti che poi potrebbero rivelarsi irregolari. Si rischia l’accusa di danno erariale». D’altro canto, al momento è impossibile rispettare le regole. E i velox restano sulla carta: «Noi vorremmo installarlo sulla provinciale delle Valli di Lanzo, di cui abbiamo accertato la pericolosità con uno studio insieme a Città metropolitana e prefettura. E di recente c’è stato l’ennesimo incidente mortale: non possiamo sapere se il velox lo avrebbe evitato ma il dubbio rimane».
I Comuni del Torinese speravano che la riforma del Codice della strada riempisse il vuoto normativo. Invece, fra le novità entrate in vigore il 14 dicembre 2024, non c’è nulla che chiarisca i dubbi di sindaci e funzionari. Che ora si appellano alle Camere e al “papà” del nuovo Codice, il ministro dei Trasporti Matteo Salvini: «Siamo in contatto con alcuni parlamentari locali nella speranza che ci aiutino a dipanare la matassa» riflette ancora Giulivi. Una di loro è Elena Maccanti «È vero che c’è questo paradosso e che non è stato risolto con il nuovo Codice - ammette deputata della Lega, che fa parte della Commissione Trasporti - Il Ministero aveva previsto di equiparare autorizzazione e omologazione ma la norma è stata eliminata con un emendamento. Ora si sta cercando di risolvere con un tavolo interministeriale tra tecnici dei Trasporti, dell’Interno e delle Imprese: ci sono già stati i primi incontri, l’obiettivo è fare chiarezza in tempi brevi».
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