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Lo sgombero

Sgomberata la villa di Santena di Vincenzo D'Alcalà: all'interno ci viveva ancora la moglie

L'edifico era stato confiscato oltre dieci anni fa

Sgomberata la villa di Santena: la moglie di Vincenzo D'Alcalà viveva ancora all'interno

Foto di repertorio

Ieri è stata sgomberata la villa di Santena di Vincenzo D'Alcalà, a lungo considerato un personaggio di spicco, "vicinissimo alla 'Ndrangheta". Nonostante una sentenza della Corte di Cassazione avesse disposto la confisca della sua villa a Santena, frazione Tetti Giro, la moglie continuava a vivere indisturbata in quella dimora a due piani.

I carabinieri della compagnia di Chieri e gli agenti della polizia hanno sgomberato la villa. In passato, la famiglia aveva tentato di opporsi alla confisca con un ricorso, ma senza successo.

La vicenda della villa di Santena non è un caso isolato. Già lo scorso novembre, le autorità erano intervenute per sgomberare un'altra proprietà riconducibile alla famiglia D'Alcalà, a Villastellone, in corso Savona. Anche in quel caso, nonostante la confisca fosse stata stabilita da anni, l'area continuava a essere utilizzata come deposito di tir.

Dopo lo sgombero, i vigili del fuoco hanno staccato le utenze della villa, consegnandola all'Agenzia Nazionale dei Beni Confiscati. Questa agenzia ha il compito di gestire e riutilizzare i beni sottratti alla criminalità organizzata, trasformandoli in risorse per la collettività.

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