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IL FATTO
31 Gennaio 2025 - 17:00
Il tribunale di Ivrea ha emesso condanne complessive per oltre undici anni nei confronti di una banda ritenuta responsabile del traffico di migranti nel Torinese. Durante il processo, tre imputati hanno scelto di patteggiare la pena, mentri due hanno optato per il rito abbreviato. La condanna più pesante è stata inflitta a un uomo pakistano 40enne residente a Castellamonte: l’uomo dovrà scontare tre anni e sette mesi di reclusione. Per gli altri quattro imputati le pene variano da un minimo di un anno e nove mesi fino a un massimo di due anni.
L'indagine, condotta dai carabinieri, risale all'autunno del 2023, quando gli investigatori hanno fatto luce su un traffico di migranti che operava nel territorio del Canavese. Nel corso delle operazioni, i carabinieri hanno scoperto un'abitazione a Torre Canavese, utilizzata come base logistica, in cui erano stati ammassati venticinque migranti, tutti originari del Pakistan e dell'India. Le condizioni igienico-sanitarie della stanza in cui erano stipati i migranti erano particolarmente precarie: migranti che erano in attesa di essere trasferiti in Francia. Secondo l'accusa, la banda si occupava di gestire il traffico clandestino di questi migranti, che venivano temporaneamente ospitati in abitazioni nel Canavese prima di essere accompagnati oltre confine. Da quanto emerso dalle indagini, ogni viaggio aveva un costo di circa 500 euro a persona.
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