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il caso

Da giugno il paese resta con un solo parroco (ma crescono i dubbi)

Le cinque realtà parrocchiali guidate da un parroco unico. Una scelta che però divide la comunità

In città probabilmente resterà don Marco Di Matteo

In città probabilmente resterà don Marco Di Matteo

“Le nostre comunità si incontrano”, un ciclo di appuntamenti che hanno l’obiettivo di preparare le comunità di Chieri all’importante cambiamento che interesserà la vita ecclesiastica della città dal prossimo settembre. Un nuovo assetto sul territorio, che vedrà le cinque realtà parrocchiali di Santa Maria della Scala, San Giorgio Martire, San Giacomo Apostolo, San Luigi Gonzaga e Santa Maria Maddalena guidate da un parroco unico. Una scelta della Diocesi che sta coinvolgendo e coinvolgerà diverse realtà. L’annuncio era arrivato, circa un anno fa, dal vicario pastorale don Mario Aversano. Il largo anticipo della comunicazione della notizia non è stato casuale, ma in ottica di concedere il tempo necessario alle comunità di accogliere questo cambiamento con la giusta preparazione alle spalle. Ed è quindi ricevendo l’invito dello stesso vicario che le comunità parrocchiali di Chieri hanno deciso di riunirsi in questo ciclo di incontri. Per il nome del parroco referente delle cinque parrocchie bisognerà aspettare forse fine giugno. Il primo di questi incontri si è tenuto lunedì, nella parrocchia di San Giacomo, in strada Padana Inferiore. «Non solo agli addetti ai lavori, ma anche ai laici e a chiunque avesse qualche curiosità in merito alla questione», spiega don Marco Di Matteo, parroco del Duomo di Chieri. «C’è stata buona partecipazione sia in termini numerici, con circa 130 persone dalle cinque comunità, che qualitativi. Ho percepito interesse, coinvolgimento e volontà di informarsi e capire. Dubbi e preoccupazioni ci sono, ma in generale ho visto un atteggiamento di apertura».

La serata è stata suddivisa in tre momenti: «Si è iniziato con la preghiera, per creare comunione tra i presenti rivolgendosi tutti a Dio e mettendosi in ascolto della sua parola. C’è poi stata una cena in condivisione, dal carattere aggregativo, che è voluta essere un invito a mescolarsi per le diverse comunità». Si è poi passati al racconto da parte di laici e rappresentanti della parrocchia di Grugliasco e dell’unità pastorale di Cavoretto-Fioccardo-Pilonetto. Realtà che hanno già intrapreso questo percorso di “unione tra parrocchie” e che hanno quindi messo a servizio la propria esperienza. Tra difficoltà, problematiche, nuova organizzazioni e aspetti che invece stanno funzionando. Il prossimo appuntamento del ciclo è previsto per il 7 aprile.

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