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LA TRUFFA
21 Febbraio 2025 - 15:05
Immagine di repertorio
Si è conclusa con una condanna a nove mesi di reclusione la vicenda che ha visto una pensionata di 70 anni cadere vittima di una truffa a Chivasso. Il responsabile, un uomo di 34 anni, dovrà anche pagare una multa di 500 euro, risarcire la donna con 3.500 euro e coprire 2.500 euro di spese legali.
Tutto è iniziato quando l’anziana ha cercato di registrarsi sul sito di Poste Italiane per scaricare l’app ufficiale. Poco dopo, ha ricevuto una telefonata da un uomo che si è presentato come operatore del servizio clienti, offrendosi di aiutarla a completare la procedura. Non è chiaro come il truffatore sia riuscito a ottenere il suo numero: potrebbe averlo recuperato tramite un attacco informatico, un sito fraudolento o altre tecniche di raggiro.
Con un tono gentile e rassicurante, il falso operatore ha convinto la donna a recarsi a uno sportello bancomat per "risolvere un problema tecnico". Seguendo le sue indicazioni, la pensionata ha eseguito tre operazioni, trasferendo in totale 3.000 euro su una Postepay intestata all’uomo, ignara di stare cadendo in una trappola.
Solo dopo essersi accorta dell’inganno, la vittima ha deciso di denunciare l’accaduto. Le indagini hanno permesso di risalire al truffatore, che è stato poi processato e condannato dal tribunale di Ivrea. La pena è stata sospesa, ma il danno subito dalla donna non si è limitato alla perdita economica. In aula, è emerso il forte impatto psicologico della vicenda: la pensionata ha raccontato di essersi sentita umiliata e vulnerabile, con una perdita di fiducia che va oltre il denaro sottratto.
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