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Collegno

Scaricabarile per il mercato, polemica tra sindaco e 5 Stelle

Polemiche per lo spostamento delle bancarelle di Santa Maria

Tensioni a Collegno: il Mercato di Santa Maria tra Accuse e Risposte tra Amministrazione e M5S

Collegno, Viale Piemonte

Lo spostamento del mercato nel quartiere Santa Maria di Collegno continua a creare malumori tra l’amministrazione e il Movimento 5 Stelle. Attualmente il mercato si trova sull’area ex C.T.R.E.A. venduta nel 2019 a privati.

Da qui nasce il battibecco. Il M5S accusa il Comune di non aver acquistato l’area del mercato quando avrebbe potuto, mentre il sindaco Matteo Cavallone spiega che la Città di Collegno ha ricevuto nel 2019 una domanda di esercizio di prelazione senza essere stata avvisata con preavviso dal Comune di Torino e senza la possibilità di scorporare la proprietà (ex depositi GTT e area mercatale). Da quanto si apprende, se ci fosse stata la possibilità di comprare solamente l’area a servizi, probabilmente il Comune avrebbe sostenuto lo sforzo economico. In un nostro precedente articolo, avevamo riportato la dichiarazione del sindaco di Collegno che aveva citato l’allora sindaco di Torino Appendino.

Preso in causa, il M5S richiama ad una maggiore responsabilità: «La destinazione d’uso delle aree sul territorio comunale - si legge in una nota firmata da Antonino Iaria, Sarah Disabato e Sergio Papa - è decisa esclusivamente dal Comune di Collegno attraverso il piano regolatore. Attribuire responsabilità ad altri sindaci, che non hanno alcun potere su territori che non amministrano, è semplicemente fuori luogo». 

Non si è fatta attendere la risposta del sindaco Cavallone: «Non è mai stata intenzione e non è mia particolare usanza amministrare dando la colpa a qualcuno o a un gruppo politico, quanto il rispondere ai cittadini che hanno il diritto di sapere che il mercato di Santa Maria non sarà spostato, ma rimodulato a partire da piazza 25 Aprile. Stiamo cercando di mitigare i disagi dialogando con i residenti. Sarebbe importante poter continuare senza alimentare polemiche inutili».

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