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il tentato omicidio
28 Aprile 2025 - 08:55
Roberto Noto, 53 anni, e Viviana Pinto, 42
Nella mente di Viviana Pinto, quel medico era “colpevole” della morte del suo compagno, Roberto Noto, avvenuta qualche ora prima. Così la donna, 42 anni, ha afferrato un coltello e si è scagliata contro di lui. Per fortuna, i carabinieri l’hanno bloccata, arrestata e condotta in carcere. Un tentato omicidio avvenuto all’ospedale Maggiore di Chieri. Si tratta, però, della seconda aggressione ai danni del personale sanitario che avviene nel giro di pochi giorni, in provincia. Il 23 aprile, a Ivrea, un 46enne era stato bloccato dai carabinieri e dalle polizia locale dopo avere picchiato due oss al pronto soccorso.
«Ti ammazzo»
È stata intercettata poco prima che entrasse al pronto soccorso dell’ospedale Maggiore di Chieri. Era in evidente stato confusionale Viviana Pinto, che nelle mani brandiva un grosso coltello. La 42enne si stava dirigendo verso il medico responsabile della Rianimazione che, a suo dire, era “colpevole” della morte del compagno Roberto Noto, 53 anni, deceduto alle 20.45. «Ti ammazzo», ha gridato Viviana al medico. Per fortuna, la donna è stata prontamente bloccata dai carabinieri e tratta in arresto. Accompagnata presso la Casa circondariale Lorusso e Cotugno di Torino, dovrà rispondere di tentato omicidio e porto abusivo di armi. Probabile che Viviana Pinto fosse sotto l’effetto di sostanze stupefacenti quando ha tentato di accoltellare il medico dell’ospedale.
I precedenti
L’episodio di Chieri fa il palo con quanto successo pochi giorni fa a Ivrea, quando due oss sono state picchiate al pronto soccorso dell’ospedale da un paziente. La prima operatrice è stata spinta e ha sbattuto contro un vetro, la seconda è stata presa per un braccio e allontanata con la forza. L’autore, un 46enne, è stato denunciato. Mentre ad inizio mese, a Torino in corso Grosseto, un uomo ha minacciato con la pistola un medico che stava rianimando l’anziana mamma. «Se non salvi mia madre ti ammazzo», l’intimidazione dell’uomo nei confronti del dottore. Sull'episodio dell'ospedale Maggiore di Chieri interviene anche il Sindacato autonomo di vigilanza: «L'aggressione avvenuta a Chieri è l'ennesimo episodio di violenza che coinvolgere il personale sanitario. Pochi giorni prima, un altro fatto simile è avvenuto all'ospedale di Ivrea. Abbiamo manifestato più volte nelle opportuni sedi istituzionali le problematiche della sicurezza negli ospedali, in quanto le guardie giurate vengono coinvolte in maniera diretta o indiretta dove vengono fatte oggetto di aggressioni fisiche e verbali. Abbiamo concluso il 2024 con più di 227 aggressioni fisiche denunciate maggiormente nei siti sanitari e ferroviari. il Sav ribadisce e porta alla luce problematiche come il numero insufficiente di personale addetto alla sicurezza e la mancanza di protocolli operativi adeguati per fronteggiare situazione ad alto rischio, come quella avvenuta all'ospedale di Chieri», denuncia il segretario provinciale del Sav, Marco Porfidia.
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