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Chivasso: il commercio in crisi tra tasse e parcheggi a pagamento

Aumenti TARI e nuovi parcheggi a pagamento: la rottura tra Ascom Confcommercio e il Comune di Chivasso

Chivasso: il commercio in crisi tra tasse e parcheggi a pagamento

Parcheggi e tasse

A Chivasso il clima tra amministrazione comunale e commercianti si fa sempre più teso. L’aumento dell’11,8% della TARI sulle attività produttive e l’introduzione di nuovi parcheggi a pagamento in viale Vittorio Veneto hanno acceso la protesta dell’Ascom Confcommercio locale, che rompe il lungo sodalizio con il Comune guidato dal sindaco Claudio Castello.

La denuncia arriva dal presidente Carlo Nicosia, che in un comunicato ufficiale non nasconde il malcontento diffuso tra gli esercenti. Dopo anni di collaborazione nell’ambito del Distretto Urbano del Commercio, le imprese si trovano ora a fronteggiare una pressione fiscale crescente, in un momento già segnato da una profonda crisi del commercio cittadino.

Il nuovo aumento della TARI per il 2025 rappresenta, per l’Ascom, un colpo difficile da assorbire. Secondo quanto evidenziato, l’incremento del prelievo sulle utenze non domestiche – fissato a un rigido 40% del totale – grava sempre di più su un numero decrescente di attività, penalizzando i piccoli commercianti rimasti sul territorio. La ripartizione delle quote, immutata da anni, finisce così per amplificare il peso fiscale su chi continua a resistere.

Non sono mancate critiche anche all’assenza di risposte sulle proposte di modifica del regolamento TARI e sulle osservazioni relative alla riduzione degli stanziamenti per il commercio e la promozione del territorio nel Documento Unico di Programmazione 2025.

Ad aggravare la situazione è l’istituzione, a partire dal 5 maggio, dei parcheggi a pagamento in viale Vittorio Veneto. Una decisione, secondo l’Ascom, adottata senza consultare le categorie economiche interessate e che rischia di penalizzare ulteriormente le attività commerciali della zona. Gli stalli, secondo il nuovo regolamento, saranno occupabili dai residenti a condizioni agevolate, limitando così la disponibilità di posti per la clientela.

Durante il consiglio comunale del 28 aprile si sarebbe dovuta discutere la possibilità di sospendere l’attivazione delle nuove strisce blu. Tuttavia, la discussione non è mai iniziata: la seduta è stata chiusa prima della mezzanotte senza affrontare il tema, alimentando ulteriore frustrazione tra gli operatori del commercio.

Se un tempo Comune e Ascom procedevano fianco a fianco per rilanciare il tessuto commerciale cittadino, oggi il rapporto sembra incrinato. Le imprese lamentano un crescente senso di abbandono in un contesto dove la pressione fiscale aumenta e il supporto si fa sempre più evanescente.

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