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Il rifugio di Ivrea: un viaggio nella memoria tra storia e attualità

Il rifugio antiaereo di Ivrea riapre, tra ricordi e riflessioni sui conflitti moderni

Il rifugio di Ivrea: un viaggio nella memoria tra storia e attualità

Rifugio antiaereo

Domenica 4 maggio, le porte di Ivrea si sono aperte nuovamente al pubblico, accogliendo quasi trecento persone desiderose di immergersi in un viaggio nel tempo. Bambini, adulti e anziani hanno osservato le pareti scavate nella roccia, le luci soffuse, i filmati e i pannelli che raccontano una storia tanto locale quanto universale.

Il rifugio di Ivrea non è solo un luogo fisico, ma un simbolo di memoria. Durante la Seconda guerra mondiale, questi spazi offrivano riparo dai bombardamenti aerei, una strategia bellica che mirava a colpire le città e i civili. Oggi, il rifugio diventa un luogo di riflessione, un invito a ricordare e a confrontarsi con il passato. La visita guidata ha condotto i partecipanti attraverso un percorso fatto di parole e immagini, rievocando l’eroica impresa che salvò Ivrea da un bombardamento devastante. La proiezione di un filmato sull’evoluzione dell’arma aerea ha ulteriormente arricchito l’esperienza, mostrando come la tecnologia bellica si sia trasformata in uno strumento di terrore e distruzione.

Dietro il successo di questa giornata di apertura straordinaria ci sono Laura, Rachele, Ignazio, Corrado, Rudi e Mario. Con passione e dedizione, hanno dedicato il loro tempo all’accoglienza e alla conduzione del percorso, mantenendo viva una memoria che non può e non deve spegnersi. A loro è andato l’applauso più autentico, quello della gratitudine collettiva

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