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Gassino, emergenza abitativa: tra case vuote e famiglie in difficoltà

Nella provincia di Torino il dramma della casa tra alloggi inagibili e soluzioni che tardano ad arrivare

Gassino, emergenza abitativa: tra case vuote e famiglie in difficoltà

A Gassino le storie di chi resta senza casa non fanno rumore ma si accumulano sulle scrivanie del presidio sociale per l’emergenza abitativa, il tavolo permanente voluto dall’Amministrazione comunale all’inizio del 2025. Un luogo di confronto mensile tra Comune, parrocchie, associazioni e operatori del territorio, che torna a riunirsi oggi venerdì 23 maggio per trovare risposte concrete a un problema sempre più diffuso.

Dietro ogni incontro si nascondono vicende reali, spesso drammatiche: sfratti incombenti, precarietà lavorativa, assenza di reti familiari. “Non basta tamponare le emergenze: dobbiamo costruire una rete stabile, capace di intervenire prima che la crisi esploda”, dichiara la vicesindaca Gabriella Brusato, che coordina i lavori del presidio. La direzione è chiara: agire su più fronti, superando la logica del caso singolo. Tra le priorità, il recupero degli alloggi popolari attualmente non agibili. A Gassino ce ne sono diversi, ma necessitano di interventi urgenti. Il Comune è in trattativa con ATC per sbloccare i fondi e accelerare i lavori. “Vogliamo renderli assegnabili il prima possibile”, conferma Brusato.

Nel frattempo, è arrivata una prima risposta grazie alla disponibilità della parrocchia: Don Carlo ha messo a disposizione un appartamento, già assegnato a una famiglia. “È l’unico che abbiamo avuto finora, ma dimostra che la rete funziona quando si uniscono le forze”, spiega la vicesindaca.

L’emergenza casa tocca spesso donne sole, con figli a carico, senza contratti stabili e senza garanzie. “In queste condizioni, anche solo accedere a un affitto è impossibile”, sottolinea Brusato. Per intercettare queste situazioni prima che degenerino, l’Amministrazione sta lavorando alla creazione di un Punto Donna: uno spazio di ascolto e orientamento, fisico o simbolico, dedicato a chi vive vulnerabilità economiche e relazionali. In parallelo, prende forma anche l’ipotesi di un tavolo permanente dedicato alla terza età. Gli anziani spesso vivono soli, in abitazioni inadeguate o difficili da sostenere economicamente. Anche in questo caso l’obiettivo è strutturare interventi stabili e preventivi.

Il presidio sociale, attivo da febbraio, si riunisce ogni mese e mezzo. Non vuole essere solo uno strumento di risposta, ma una vera cabina di regia capace di tenere insieme enti, servizi e cittadini. “Chi arriva da noi ha già bussato a tutte le porte. Dobbiamo essere noi ad arrivare prima, a costruire soluzioni prima del baratro”, conclude Brusato. Gassino sceglie di non rimanere a guardare ma di anticipare il bisogno con coraggio e con metodo.

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