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La faida
26 Giugno 2025 - 13:40
A Ivrea, nel quartiere San Grato, si è accesa una disputa che ha messo contro i residenti e l'Amministrazione comunale. Al centro della contesa, un accordo risalente agli anni '80 per la costruzione di 179 garage, la cui natura legale si è ingarbugliata nel tempo, trasformandosi in una complessa vicenda legale.
Tutto ha avuto inizio nel lontano 1983, quando l'allora Olivetti donò alcuni terreni al Comune di Ivrea. Con spirito di iniziativa, gli abitanti del quartiere fondarono la "Cooperativa Rimesse" e costruirono i garage, siglando con il Comune un contratto di comodato di 40 anni, rinnovabile per altri 40. Tuttavia, il passare del tempo e una certa negligenza burocratica hanno fatto sì che la memoria di questi accordi si affievolisse. I garage sono passati di mano insieme agli alloggi, spesso senza che i nuovi acquirenti fossero a conoscenza dei dettagli legali che li legavano al Comune.
Il cuore del problema risiede nel diritto di superficie: un concetto giuridico secondo cui, alla scadenza di un termine stabilito, la proprietà della costruzione torna al proprietario del suolo. Ed è qui che la situazione è precipitata. Nel dicembre 2023, la Giunta comunale ha dichiarato scadute le convenzioni per sei dei sette lotti, riappropriandosi di fatto dei garage. Una decisione che ha colto molti residenti di sorpresa, ritrovatisi improvvisamente a dover sborsare cifre significative per riscattare ciò che credevano fosse già di loro proprietà.
Di fronte a una situazione che minacciava di degenerare, l'avvocato Pio Coda ha preso le redini, rappresentando 50 cittadini in una richiesta di transazione. Dopo giorni di intense discussioni e calcoli, una soluzione è stata trovata grazie all'assessore Fabrizio Dulla. La proposta vincente: detrarre dalla cifra richiesta per il riscatto il prezzo pagato all'epoca per il diritto di superficie, rivalutato ai valori attuali. Questo ha permesso di ridurre il costo del riscatto da 3.000 a 1.680 euro, avvicinandosi alla proposta iniziale di Coda di 1.500 euro.
Nonostante la significativa riduzione del prezzo, il malcontento persiste tra molti cittadini. Per loro, il garage non è solo un bene materiale, ma un simbolo dei sacrifici e degli investimenti fatti nel corso degli anni. La sensazione di essere stati espropriati di un diritto acquisito è difficile da digerire, e la vicenda ha lasciato una ferita aperta nel tessuto sociale del quartiere San Grato.
L'Amministrazione comunale, dal canto suo, ha tentato di gestire la crisi con equilibrio. Gli assessori Francesco Comotto, Gabriella Colosso e Massimo Fresc hanno partecipato a incontri pubblici, cercando di spiegare le ragioni delle loro decisioni e rassicurando i cittadini sulle loro intenzioni. "Non siamo in cattiva fede", ha dichiarato la Colosso, sottolineando gli sforzi fatti per evitare sfratti e aste, che avrebbero ulteriormente aggravato la situazione per i residenti.
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