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Il caso

Furti di Madonnine tra le cime della Valsesia

I vandali hanno rubato la Madonnina del Monte Tagliaferro e danneggiato quella del Monte Bo

Furti di Madonnine tra le cime della Valsesia

Le cime piemontesi sono state colpite da una serie di atti vandalici che hanno turbato le comunità locali e gli amanti della montagna. Il Monte Tagliaferro, situato tra la Valsesia e la Val Sermenza a quasi 3.000 metri di quota, ha perso la sua storica Madonnina. La statua in bronzo della Madonna Immacolata, che vegliava sulla vetta dal 1954 per volere di don Pier Franco Pastore, è infatti misteriosamente scomparsa. A denunciare il grave episodio sono stati alcuni escursionisti che, raggiunta la cima nei giorni scorsi, hanno scoperto non solo l'assenza della statua, ma anche la lapide commemorativa ridotta in frantumi.

Purtroppo, l'incidente sul Monte Tagliaferro non è un caso isolato. Nelle ultime ore, è emerso tramite i canali social che anche la statua posta sulla vetta del Monte Bo, tra la Valle Sessera e la Valle Cervo, ha subito gravi danneggiamenti, confermando una preoccupante escalation di atti vandalici contro i simboli del territorio.

Le autorità lavorano per fermare i vandali

La notizia ha suscitato indignazione e una ferma condanna da parte delle autorità locali. Francesco Pietrasanta, presidente dell'Unione Montana Valsesia, ha espresso il suo disappunto con parole chiare: «Sono episodi che rappresentano un'assoluta mancanza di rispetto verso la storia e le tradizioni delle nostre comunità, oltre ad essere un'offesa ai sentimenti religiosi di molti». Pietrasanta ha sottolineato come tali gesti non solo vadano condannati senza esitazione, ma richiedano anche «un impegno collettivo per proteggere i luoghi e i simboli significativi delle nostre montagne».

L'Unione Montana Valsesia intende infatti passare all'azione con misure concrete per contrastare questi atti vandalici. Tra le iniziative previste, è stato anche proposto di installare delle fototrappole nelle vicinanze dei monumenti per scoraggiare i malfattori. Inoltre, si mira a creare una rete di protezione in collaborazione con i gruppi di escursionisti e gli "amanti della montagna" per salvaguardare il patrimonio culturale e spirituale.

«Chi verrà individuato nell'atto di compiere tali gesti, sarà punito a termine di legge, e faremo in modo che siano applicate le misure più severe» ha dichiarato Pietrasanta, lanciando un chiaro messaggio ai responsabili. La determinazione è quella di non cedere di fronte a questi atti di inciviltà: «Non l'avranno vinta i vandali: vincerà la gente per bene, che ricorda le proprie radici e ama il proprio territorio».

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