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BARDONECCHIA
01 Luglio 2025 - 20:29
a Bardonecchia si sono recati Fabio Ciciliano, capo dipartimento nazionale della Protezione Civile, e Marco Gabusi, assessore regionale alla Protezione Civile, che sono stati accolti dalla sindaca
La conta dei danni non è ancora completa, ma la preoccupazione in Valle di Susa cresce. Dopo l’esondazione che ha colpito Bardonecchia nei giorni scorsi, torna drammaticamente d’attualità la questione della messa in sicurezza del territorio. La sindaca Chiara Rossetti è netta: «Noi che conosciamo il territorio sappiamo quali sono le opere importanti da farsi, che richiedono non soltanto 5 milioni di euro, ma sei volte tanto. Significa 30 milioni di euro, e noi su questo vogliamo puntare perché abbiamo tutto il diritto di mettere questa località in sicurezza una volta per tutte». Nel frattempo, con i primi 5 milioni ricevuti, il Comune ha già investito in briglie e nella pulizia del torrente. «Risorse che abbiamo messo subito a disposizione, stornandole da vari capitoli, per i quali siamo poi stati risarciti lo scorso anno», precisa Rossetti. L’episodio è stato classificato come “evento anomalo”, non solo dalla sindaca ma anche da Fabio Ciciliano, capo dipartimento nazionale della Protezione Civile. «Il Comune ha fatto ciò che poteva. Ha diramato l’allarme nei tempi possibili – afferma Ciciliano – e lasciatemi dire una cosa: la prevenzione va fatta con la cultura, perché chi vive in territori fragili deve essere consapevole». Presente sul posto anche Marco Gabusi, assessore regionale alla Protezione Civile, che ha ricordato come, dopo il dramma del 2023, la Regione abbia attivato una serie di misure di prevenzione, alcune delle quali in collaborazione con Arpa. «L’altro ieri a Bardonecchia non pioveva come due anni fa, ma grazie a questi accorgimenti l’allarme è stato dato per tempo», ha sottolineato. Sul fronte degli interventi strutturali, Gabusi ha indicato la necessità di 14 milioni di euro per un raccordo tra i due ponti e altri 700mila euro per una nuova briglia “a tappo”.
Risorse però al momento non disponibili. «Ragioneremo se ampliare le richieste relative allo Stato di Emergenza del 2023 oppure se aprirne un altro – ha spiegato – ma certo, non sarà facile: l’altro giorno è stato dichiarato quello per il 15/17 aprile», riferendosi all’alluvione che ha colpito il Canavese in primavera. Duro il commento del ministro alla Protezione Civile Nello Musumeci: «La natura si riprende cosa è suo: ecco il risultato degli abusi edilizi». Una dichiarazione che ha suscitato la pronta replica della sindaca Rossetti: «Bugie. Che venga a vedere con i suoi occhi».
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