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IL CASO

L’ultimatum della sindaca sui fondi «Se non ci arrivano, tratterremo l’Imu»

Chiara Rossetti sollecita interventi urgenti: «Non possiamo più aspettare»

L’ultimatum della sindaca sui fondi «Se non ci arrivano, tratterremo l’Imu»

CHIARA ROSSETTI

Dopo quattro giorni dalla violenta esondazione che ha colpito Bardonecchia, il bilancio dei danni è grave e il clima è carico di tensione e polemiche. Una vittima, danni ingenti e un territorio fragile, messo ancora una volta a dura prova.
La sindaca, Chiara Rossetti, non usa mezzi termini: «La messa in sicurezza di Bardonecchia non può più attendere. O arriveranno presto i soldi necessari o tratterremo l’Imu che annualmente versiamo a Roma. In cinque anni potremmo così garantire tutti i lavori indispensabili».
Il comune piemontese, già duramente colpito da un’esondazione due anni fa, ha ricevuto allora 5 milioni di euro di fondi straordinari. Ma, spiega la sindaca, «per mettere davvero in sicurezza il territorio servono almeno sei volte tanto». Cifra che, sottolinea, potrebbe essere raccolta trattenendo i circa 6 milioni di euro di Imu versata ogni anno a Roma: «Sapremmo esattamente come impiegarli».


Chiara Rossetti continua da giorni a rivendicare la necessità di concretezza e rapidità nelle risposte, escludendo ogni polemica legata a presunte responsabilità, presenti e passate: «Non possiamo accettare sterili discussioni su presunti errori edilizi di anni fa. Quello che è accaduto due volte negli ultimi due anni può ripetersi in qualsiasi momento».
Il riferimento è al recente botta e risposta con il ministro Musumeci, che aveva attribuito parte delle colpe agli interventi edilizi fatti in passato, parlando di «rivincita della natura e abusi in fase di costruzione».
E come detto, la prima cittadina del paese montano non ci sta.
«Adesso è il momento di agire – conclude la sindaca – e se i finanziamenti non arriveranno in tempi brevi, siamo pronti a trattenere i fondi sul territorio. Lo dobbiamo a Bardonecchia, ai suoi cittadini, a chi ama questo paese e a Franco Chiaffrino, nostro amico e concittadino, vittima di questa tragedia».
Intanto, i residenti del posto si dividono in due: chi cerca di dimenticare e chi teme in un’altra esondazione alla prossima forte pioggia in Valsusa.

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