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Caldo anomalo

Temperature da record per il Mar Ligure: gli effetti arrivano anche in Piemonte

Il Mar Ligure registra temperature fuori scala, mettendo sotto pressione il settore agricolo e le infrastrutture piemontesi

Il mar Ligure e il Piemonte: un'estate di caldo estremo e sfide climatiche

Il caldo estivo è un compagno di viaggio ormai familiare per molti italiani, ma quest'anno le temperature hanno raggiunto livelli che destano preoccupazione. Il mar Ligure, con le sue acque di superficie che toccano i 27 gradi, e il Piemonte, con picchi di calore percepiti fino a 36 gradi, sono al centro di un fenomeno che non può più essere ignorato. Ma cosa sta succedendo esattamente e quali sono le implicazioni per l'ambiente e la società?

Caldo anomalo anche sulla costa: il Mar Ligure è in una “bolla tropicale”

In Liguria le temperature sono anomale e persistenti. Non solo l’aria è rovente, ma anche il Mar Ligure sta soffrendo: la temperatura superficiale ha già raggiunto i 27-28°C, livelli che in genere si toccano solo ad agosto. Secondo i rilevamenti dell’Università di Genova (Distav) e i dati del programma Copernicus, sotto i 20 metri di profondità l’acqua comincia a raffreddarsi, ma resta comunque ben sopra la media stagionale: circa 16°C a 40 metri. Si tratta di anomalie tra +3 e +5 gradi rispetto al periodo 1985–2005. Il Mediterraneo occidentale è ufficialmente entrato in una “ondata di calore marina” (marine heatwave), con effetti immediati sull’ecosistema.

Gli effetti del caldo: rischio anche in Piemonte per città, infrastrutture e agricoltura

Il Piemonte, il cui clima è influenzato da quello delle regioni confinanti, non è infatti immune a queste dinamiche. Dopo una breve tregua dal caldo intenso, le temperature sono tornate a salire, con punte di 36 gradi percepiti già dal 4 luglio. L'Arpa prevede che l'area resterà sotto l'influsso di un'alta pressione di matrice africana fino a sabato, quando l'aria atlantica potrebbe portare un po' di sollievo con nubifragi e grandinate. Il report di AXA Climate evidenzia come Torino e Alessandria siano particolarmente a rischio, con un aumento dei giorni di caldo estremo e piogge intense. Le infrastrutture essenziali, come l'autostrada A5 tra Torino e Aosta, potrebbero vedere un aumento del rischio di inondazioni fino a 130 cm entro il 2050. Inoltre, la siccità rappresenta una minaccia crescente, con previsioni di stress idrico che potrebbero superare il 40% nel sud della regione.

Di fronte a queste sfide, è fondamentale adottare strategie di adattamento e mitigazione. Gli esperti suggeriscono interventi mirati per ridurre l'impatto delle ondate di calore e delle piogge intense. Le aziende devono rivedere gli orari di lavoro per evitare infortuni legati al caldo e le amministrazioni locali devono investire in infrastrutture resilienti. La viticoltura nelle Langhe, ad esempio, potrebbe essere seriamente compromessa dallo stress idrico, con un aumento previsto dal 31% al 44%. È quindi essenziale promuovere pratiche agricole sostenibili e investire in tecnologie che migliorino l'efficienza idrica.

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