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Cambiamento Climatico
03 Luglio 2025 - 17:25
Fonte: https://wmo.int/media/news/extreme-heat-grips-europe
Stanno circolando in queste ore le immagini animate realizzate dalla NASA che mostrano l’evoluzione del calore sul pianeta Terra negli ultimi decenni. Si tratta di visualizzazioni impressionanti che evidenziano con chiarezza l’innalzamento delle temperature globali causato dal cambiamento climatico. Un fenomeno ormai evidente, che si aggiunge all’allarme lanciato dall’Organizzazione Meteorologica Mondiale (WMO), agenzia dell’ONU, che ha definito il caldo estremo un “killer silenzioso”, in grado di mettere seriamente a rischio la salute pubblica, soprattutto nelle aree urbane.
La WMO, insieme ai suoi partner internazionali, sta intensificando gli sforzi per affrontare il fenomeno. Luglio è di norma il mese più caldo dell’anno nell’emisfero nord, ma il caldo che sta colpendo l’Europa in questi giorni è straordinario sia per l’intensità che per la precocità. A causarlo è un vasto sistema di alta pressione che blocca l’aria calda e secca proveniente dal Nord Africa sopra l’Europa occidentale. Questo ha portato a temperature estreme, aggravato la siccità in corso in molti Paesi, favorito incendi boschivi e causato un aumento allarmante dell’inquinamento atmosferico.
Nel sud della Spagna, l’AEMET (Agenzia Meteorologica Statale) ha registrato 46°C nel weekend. In Francia, Meteo-France ha emesso un’allerta rossa per 16 dipartimenti e un’allerta arancione per altri 68, con temperature sopra i 40°C. Il 30 giugno è stato il giorno di giugno più caldo mai registrato nel Paese. MeteoSwiss ha diramato un’allerta arancione per gran parte della Svizzera, inclusa Ginevra. Anche in Germania e in molte zone dell’Europa centrale, come Austria, Slovenia e Bosnia, sono scattate allerte rosse o arancioni.
A rendere più difficile la situazione ci sono le temperature eccezionalmente elevate del Mar Mediterraneo, che contribuiscono a rafforzare il caldo sulla terraferma, e la totale assenza di copertura nuvolosa, che lascia passare liberamente la radiazione solare.
Il fenomeno ha effetti devastanti sulla salute umana, in particolare nelle città, dove l’effetto “isola di calore urbana” aumenta il disagio: le superfici asfaltate, gli edifici e le auto accumulano e rilasciano calore, facendo aumentare di molto la temperatura rispetto alle zone rurali. Il caldo ha anche provocato un aumento dei livelli di particolato, secondo il Centro regionale WMO sulla polvere di Barcellona. Anche l’ozono e altri inquinanti sono aumentati significativamente in tutta Europa.
Gli incendi boschivi, alimentati dalle alte temperature e dalla siccità, si sono intensificati in diversi Paesi, tra cui Grecia e Spagna.
Dal 1950 a oggi, oltre due terzi delle ondate di calore più gravi in Europa si sono verificate dopo l’anno 2000, una tendenza direttamente collegata al cambiamento climatico di origine antropica. Intanto, nell’emisfero sud, in pieno inverno, Paesi come Argentina, Cile e Paraguay stanno registrando temperature minime eccezionalmente basse: un ulteriore segnale di un clima sempre più instabile a livello globale.
Secondo il Gruppo intergovernativo sul cambiamento climatico (IPCC), entro il 2050 circa metà della popolazione europea potrebbe essere esposta a un rischio elevato o molto elevato di stress termico durante l’estate, soprattutto nell’Europa meridionale e, progressivamente, anche in quella centrale e orientale.
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