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04 Luglio 2025 - 14:50
Colle del Moncenisio
Con i mesi estivi giunge la possibilità di rivedere il concetto di cooperazione sotto un'altra lente. Questo è il significato simbolico che risiede dietro il luogo scelto per un evento protagonista del paesaggio montano: Fête des Alpes al Colle del Moncenisio. L'iniziativa è quella di dar vita a un'unione tra cultura, tradizione e politiche condivise per lo sviluppo delle Alpi, crocevia storico tra Italia e Francia. In questo territorio di confine, dal 30 al 31 agosto, ci si aprirà al dialogo tra due culture profondamente comunicanti, al fine di trovare una risposta unitaria per far fronte alle sfide che le riguardano da vicino.
La cerimonia di apertura, prevista per le ore 14 di sabato 30 agosto, coinvolgerà oltre 100 volontari di entrambe le nazionalità e altri 30 produttori locali. La giornata sarà animata da programmi culturali, eccellenze gastronomiche, spettacoli e incontri sulla cooperazione transfrontaliera. I numeri dell'ultima edizione - 3.000 partecipanti - confermano l'interesse verso il futuro del territorio.
La Fête des Alpes è stata presentata a Torino presso il Museo delle Scienze Naturali alla presenze di diverse figure istituzionali di rilievo. Tra questi si è vantata quella dell'assessore alla Montagna della Regione Piemonte Marco Gallo, della consigliera delegata alla Pianificazione Strategica della Città Metropolitana di Torino e vicepresidente ANCI Piemonte Sonia Cambursano, dell’assessore agli Affari Europei della Regione Valle d’Aosta Luciano Caveri, il presidente del Consiglio dipartimentale della Savoia, Hervé Gaymard, e dei sindaci di Susa e Moncenisio, Pier Giuseppe Genovese e Mauro Carena. “La Fête des Alpes è molto più di un evento che celebra tradizioni e culture – ha dichiarato l’assessore Marco Gallo –: è il momento in cui la montagna prende voce come spazio europeo di cooperazione e futuro condiviso. Solo lavorando insieme possiamo affrontare grandi temi come spopolamento, transizione ecologica e accessibilità. Le Alpi del Nord sono un laboratorio vivo dell’Europa che vogliamo costruire”.
Nella stessa giornata di sabato 30 agosto, verrà presentata ufficialmente la Dichiarazione d'intenti del progetto Interreg A-MONT sottoscritta da Piemonte, Valle d'Aosta e Savoia. Il documento rappresenta una tappa preparatoria all’accordo formale previsto tra il 2025 e il 2026 e ha lo scopo di avviare un nuovo modello di governance condivisa, sostenibile e multilivello. Il progetto A-MONT rientra nel programma europeo Interreg di Cooperazione Territoriale Europea, con una dotazione complessiva di oltre 400.000 euro. Alla Regione Piemonte sono destinati 142.250 euro, di cui 113.000 finanziati attraverso il Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR). Le aree d'azione in cui si attende un'innovazione saranno dunque quella istituzionale, economica e ambientale. “Con questa Dichiarazione parte un percorso che guarda al 2026 – commenta l’assessore Gallo – per trasformare le parole in azioni concrete. Quattro gli obiettivi su cui puntiamo: accessibilità, attrattività, risposta alla crisi climatica e governance condivisa. È così che costruiremo le Alpi del futuro: inclusive, connesse e resilienti”.
La cooperazione alpina poggia su quattro assi strategici:
Il primo riguarda l’accessibilità, con un’attenzione particolare alla mobilità delle persone e alla circolazione delle merci. In un contesto montano, dove le distanze possono diventare barriere, potenziare la connettività è una priorità. Il progetto punta a investire in infrastrutture ecocompatibili e a promuovere soluzioni ferroviarie e di trasporto sostenibile, capaci di ridurre l’impatto ambientale e migliorare la qualità della vita dei residenti.
Il secondo pilastro è l’attrattività, intesa come capacità di rendere le Alpi un luogo in cui vivere, lavorare e investire. La valorizzazione del patrimonio culturale e naturale diventa una leva per stimolare l’economia locale e contrastare lo spopolamento. L’obiettivo è offrire nuove opportunità ai giovani, migliorando i servizi essenziali, l’accesso alla formazione e il mercato del lavoro, in modo da rendere questi territori non solo più vivi, ma anche più desiderabili.
La terza direttrice strategica è la sfida climatica. Il cambiamento climatico impone un’azione urgente e condivisa: montagne sempre più fragili richiedono una gestione coordinata delle risorse naturali. I partner di A-MONT intendono sviluppare politiche comuni per l’adattamento agli effetti del riscaldamento globale, promuovendo la transizione energetica, la tutela della biodiversità e l’uso sostenibile di acqua e suolo.
Infine, il quarto asse riguarda la governance condivisa, o, come viene definita nel documento, la volontà di “fare territorio”. Non si tratta solo di accordi tra enti, ma di costruire una rete culturale, educativa e istituzionale capace di sostenere il dialogo permanente e lo scambio di esperienze.
In un contesto segnato da sfide comuni, la montagna diventa laboratorio europeo per sperimentare modelli di sviluppo sostenibile, servizi integrati e relazioni stabili tra territori storicamente uniti da legami culturali e sociali.
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