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Le microplastiche non risparmiano neanche il Lago d'Orta

Ecco cosa emerge dal report di Legambiente

Le microplastiche non risparmiano neanche il Lago d'Orta

Le microplastiche non risparmiano nemmeno i laghi. E lo confermano i nuovi dati raccolti sul Lago d'Orta da Legambiente, con il supporto di Arpa Piemonte ed Enea. Il quadro che emerge è chiaro: anche in ambienti apparentemente incontaminati come quelli lacustri, le microplastiche sono ormai una presenza costante.

Cosa hanno trovato i ricercatori

Nel dettaglio, durante i campionamenti realizzati tra il 2022 e il 2023 lungo tre transetti del lago, sono state rilevate microplastiche in concentrazioni comprese tra 0,04 e 1,58 particelle per metro cubo. Si tratta di valori in linea con quelli registrati negli altri laghi italiani già monitorati in passato da Legambiente. Sono stati individuati ben 17 polimeri diversi. Il polietilene e il polipropilene, materiali ampiamente utilizzati in imballaggi e oggetti di uso quotidiano. Presente in misura minore anche la poliammide.

I dati sono stati resi noti in occasione della tappa piemontese della campagna “Goletta dei Laghi”, che quest’anno compie 20 anni. La presentazione si è svolta a Pella, durante l’evento nazionale “Stato dell’arte e proposte nello studio della dispersione delle microplastiche”, che ha riunito esperti, ricercatori e ambientalisti.

Durante la giornata, Legambiente ha anche mostrato dal vivo le tecniche di monitoraggio, attraverso una dimostrazione in barca con l’uso della manta, lo strumento usato per raccogliere i campioni in superficie.

Perché agire subito

Secondo Alice Di Marco, presidente di Legambiente Piemonte, è fondamentale fare rete tra enti, istituzioni, associazioni e territori per proteggere ambienti sensibili come i laghi, dove le pressioni ambientali sono spesso concentrate e più difficili da mitigare. Proprio sul Lago d'Orta negli ultimi anni sono nati progetti significativi, come il Contratto di Lago del Cusio nel 2019 e l’Osservatorio Cusio nel 2022, nato con l’obiettivo di sperimentare soluzioni innovative e sostenibili per tutelare l’ambiente.

Legambiente ha anche lanciato nel 2016, in collaborazione con Enea, la prima campagna di monitoraggio nazionale delle microplastiche nei laghi italiani. I risultati raccolti in questi anni dimostrano che si tratta di un fenomeno ormai diffuso ovunque. Ma se da un lato crescono le conoscenze scientifiche e i dati, dall’altro è urgente trasformare queste informazioni in azioni concrete.

Per questo motivo, durante l’evento sono state presentate dieci proposte per affrontare il problema, rivolte sia a istituzioni che ad aziende private. Tra le priorità:

  • Migliorare i sistemi di raccolta e gestione dei rifiuti;
  • Introdurre un monitoraggio obbligatorio delle microplastiche;
  • Sostenere l’innovazione nei materiali e nei processi produttivi;
  • Superare i ritardi normativi ancora presenti su questo tema.

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