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Un rave alla Certosa, allarme a Collegno

L'evento preannunciato per il 19 luglio. E intanto torna la richiesta di sgomberare il Mezcal Squat

Edificio occupato a Collegno

Edificio occupato a Collegno

L’edificio occupato nel parco della Certosa di Collegno torna a far discutere. Questa volta si tratta di un altro evento illegale: il rave in programma per il 19 luglio e organizzato dal movimento Mezcal Squat.

Il rave ha riacceso il dibattito sull’inattività delle istituzioni di fronte a una situazione che, secondo molti, si trascina da troppo tempo senza risposte concrete. Il Comune di Collegno aveva già dichiarato l’edificio inagibile nel 2001, ma dal 2006 la struttura è stata comunque occupata stabilmente, senza che siano mai stati ripristinati adeguati standard di sicurezza.

«Da allora, nulla è stato fatto per ripristinare condizioni di sicurezza, e al contrario l’immobile è stato oggetto di occupazioni abusive e utilizzato per eventi totalmente fuori controllo» denuncia il consigliere comunale di Fdi a Collegno, Alberto Romeo.  

Una situazione denunciata recentemente anche dal nuovo direttore dell’Asl To3 Giovanni La Valle, che a fine giugno ha scritto al Prefetto: «Chiediamo di intervenire con urgenza affinché vengano adottati i provvedimenti necessari allo sgombero immediato dei locali, a tutela della sicurezza, nonché per porre fine a un uso illecito e rischioso di un edificio pubblico formalmente interdetto».

Nella lettera, indirizzata per conoscenza al sindaco di Collegno, si precisa che gli spazi vengono utilizzati attivamente e regolarmente per l’organizzazione di eventi, concerti, attività ricreative e iniziative pubblicizzate con manifesti e canali web. Inoltre, tali eventi richiamano un nutrito afflusso di persone, determinando un aggravio delle condizioni di sicurezza, con abbandono di rifiuti e disturbo della quiete pubblica.

Critico anche l’assessore regionale alle politiche sociali Maurizio Marrone, che insieme a Romeo sottolinea: «I pericoli sono noti da anni e le richieste degli enti preposti sono chiare e circostanziate. Anche alla luce del rave previsto per il 19 luglio, serve intervenire per evitare che un immobile pubblico, dichiarato inagibile e pericoloso, diventi teatro di un rave abusivo. Spero che il Comune di Collegno possa vietare l’evento abusivo con un’ordinanza ed unirsi al nostro appello nei confronti della Prefettura. Le istituzioni devono mostrarsi compatte nel fare muro contro chi occupa illegalmente spazi pubblici e li trasforma in zone franche. La legalità va ripristinata, subito».

Come spesso succede in casi del genere, si assiste ad un rimbalzo di responsabilità tra le parti coinvolte. Partendo dalla consigliera regionale Sarah Disabato (M5S): «Marrone è buono a fare propaganda, ma meno ad occuparsi dei veri problemi dei cittadini piemontesi. A questo punto ci aspettiamo da Fratelli d’Italia uno stanziamento di almeno 20 milioni nel bilancio regionale per iniziare a recuperare gli edifici abbandonati del Parco Dalla Chiesa. Non faremo mancare il nostro emendamento a riguardo».

Anche il sindaco Matteo Cavallone sottolinea la posizione dell’amministrazione collegnese: «Non appena ci è stato segnalato quel volantino abbiamo immediatamente ricontattato il Prefetto, così come accaduto in questi anni. Questo luogo infatti sorge è vero sul comune di Collegno ma la sua responsabilità è di competenza della Regione Piemonte. Invitiamo caldamente l’assessore regionale di competenza di evitare polemiche sterili o inutili accuse al Comune, quanto piuttosto condividere magari un progetto di intervento tra le parti coinvolte - Regione, ASL e Comune - e chiudere una volta per tutte quest’accusa che di tanto in tanto ritorna».

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