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Il fatto

Infortunio alla mensa dell’ospedale di Chivasso: la Uiltucs annuncia l’astensione dal servizio

Una lavoratrice si schiaccia una mano per un dislivello, il sindacato diffida Dussmann: “Sarete ritenuti responsabili di ulteriori incidenti”

Infortunio alla mensa dell’ospedale di Chivasso: la Uiltucs annuncia l’astensione dal servizio

Tensione all’ospedale di Chivasso dopo l’infortunio occorso a una lavoratrice della mensa nella serata di martedì. La donna, impiegata nella distribuzione dei pasti, ha riportato un trauma contusivo alla mano con interessamento di nervi e tendini, mentre stava spingendo un carrello termico fuori dall’ascensore. Secondo la ricostruzione della Uiltucs Ivrea e Canavese, il dislivello tra la cabina e il piano avrebbe causato lo schiacciamento dell’arto contro lo stipite.

La prognosi è di sei giorni, ma l’episodio ha fatto scattare l’allarme del sindacato, che già nei giorni precedenti aveva denunciato criticità legate alla sicurezza sul lavoro. In una comunicazione ufficiale firmata dalla responsabile Ilenia Posa, la Uiltucs si rivolge direttamente alla Dussmann Service, l’azienda che gestisce il servizio mensa, annunciando l’immediata astensione dal servizio “secondo le modalità da voi attualmente disposte”.

Il sindacato chiede che almeno due operatori siano incaricati della movimentazione dei carrelli termici all’interno dell’ospedale e lungo tutto il tragitto. In caso contrario, l’attività resterà sospesa.“Vi riteniamo diffidati dal continuare a disporre lo svolgimento dell’attività secondo l’attuale organizzazione. Sarete ritenuti civilmente e penalmente responsabili di eventuali danni subiti dai lavoratori, che ci riserviamo di assistere in ogni sede”, si legge nella nota inviata all’azienda.

L’infortunio riaccende il riflettore sulle condizioni di sicurezza nel settore dei servizi ospedalieri. La Uiltucs denuncia da tempo l’insufficienza del personale impiegato nella movimentazione dei pasti e la pericolosità dell’attuale assetto logistico, a partire da ascensori non a norma e percorsi di trasporto non sicuri.

Per il sindacato, l’episodio dimostra che non si può attendere oltre: servono interventi strutturali e un’organizzazione del lavoro che metta al centro la tutela dei dipendenti.

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