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il retroscena

Collegno, la casa esplosa è "maledetta": ci viveva il bancario che ha ucciso la moglie

L'appartamento da cui è partita la fuga di gas è stato inabitato per anni. In passato, ci abitava Enrico Giorio

Enrico Giorio, bancario in pensione, ha ucciso la moglie e si è suicidato

Enrico Giorio, bancario in pensione, ha ucciso la moglie e si è suicidato

La casa di Collegno a due passi da Villa Cristina, da cui è partita l’esplosione, era rimasta inabitata per anni. Non la voleva nessuno, poi l’ha comprata la famiglia che ora sta svolgendo i lavori di ristrutturazione. Sì, perché l’alloggio al primo piano di via Villa Cristina 18 da cui c’è stata la fuga di gas e la successiva deflagrazione, è la classica casa “maledetta”. Ci abitava Enrico Giorio, bancario in pensione, con la moglie Maria Clara Cornelli, ex commerciante di Sant’Ambrogio. Enrico Giorio era al suo terzo matrimonio e anche quello stava fallendo perché Maria Clara Cornelli era stufa del marito. Litigate furibonde, fino a quando un giorno l’ex bancario ha estratto una pistola e ha sparato alla donna, uccidendola. Poi ha rivolto l’arma verso di sé e ha fatto fuoco. Entrambi avevano 74 anni.

L’omicidio-suicidio, però, non si era consumato nell’appartamento al primo piano del palazzo di Collegno bensì a Rivoli, all’interno di un parcheggio, dove l’uomo aveva raggiunto la donna. Tre colpi sparati con una calibro 38, due al volto e uno al torace, e Maria Clara Cornelli, che era appena scesa dalla sua auto, è morta. Poi, appunto, Enrico Giorio si è sparato. Era riservato, l’ex bancario, più espansiva invece la commerciante. A sentire i residenti, le litigate nell’alloggio al primo piano di Collegno erano frequentissime. A quanto pare, Giorio non accettava che la moglie lo volesse lasciare. E dopo l’omicidio-suicidio, la casa “maledetta” è rimasta vuota per anni.

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