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Safari in giardino
24 Agosto 2025 - 16:45
Tra i viali alberati di Torino e i sentieri ombrosi delle colline piemontesi si aggira una piccola ballerina silenziosa, pronta a stupire chi sa osservarla con attenzione. È la Pararge aegeria, conosciuta comunemente come Silvano, una farfalla che ha fatto della discrezione il suo punto di forza e della natura piemontese la sua casa ideale.
Non cercate colori sgargianti o ali dalle tinte accese: il fascino del Silvano risiede nella sua elegante sobrietà. Le sue ali bruno-dorate, macchiettate di ocra e decorate da delicati disegni, formano un mosaico naturale che sembra dipinto appositamente per confondersi tra i giochi di luce e ombra del sottobosco.
UN MAESTRO DELL'ARTE DEL CAMUFFAMENTO
La livrea del Silvano rappresenta uno dei più raffinati esempi di mimetismo nel mondo delle farfalle. Quando si posa al suolo con le ali aperte, diventa quasi invisibile: le macchie e le sfumature delle sue ali riproducono perfettamente le chiazze di sole che filtrano tra le foglie, creando un effetto ottico che confonde anche l'osservatore più attento. Questa strategia evolutiva non è casuale: in un ambiente ricco di predatori come il sottobosco, la capacità di "sparire" diventa una questione di sopravvivenza.
Uno degli aspetti più affascinanti del comportamento del Silvano riguarda i maschi, che si rivelano sorprendentemente territoriali. Ogni maschio sceglie un piccolo tratto di sentiero come suo regno personale e lo pattuglia con dedizione militare, inseguendo qualsiasi altra farfalla che osi attraversare i suoi confini. Questo comportamento rende l'osservazione ancora più coinvolgente: assistere alle battaglie aeree tra maschi rivali o vedere un Silvano lanciarsi all'inseguimento di un intruso trasforma una semplice passeggiata in un vero e proprio spettacolo.
Anche il nome scientifico della specie racconta una storia affascinante. "Aegeria" deriva da Egeria, la ninfa della mitologia romana legata ai boschi sacri e alle sorgenti cristalline. La scelta non è stata casuale: come la ninfa era custode dei segreti della natura, così il Silvano sembra essere il guardiano silenzioso dei nostri boschi, presente ma discreto, elegante ma mai invadente.
Inoltre, è relativamente longeva per gli standard del mondo lepidottero: può vivere alcune settimane, e nelle zone più miti del Piemonte è presente per gran parte dell'anno. È spesso una delle prime farfalle che si incontrano in primavera, trasformandosi in messaggera dell'arrivo della bella stagione.
DOVE E QUANDO INCONTRARLA
I boschi piemontesi offrono l'habitat perfetto per questa specie. Il Silvano predilige ambienti parzialmente ombrosi: sentieri boschivi dove la luce filtra dolcemente, radure alberate che offrono il giusto equilibrio tra sole e ombra, margini di parchi urbani ricchi di vegetazione spontanea.
È una presenza rassicurante nelle passeggiate primaverili ed estive. Spesso la si incontra posata su una foglia o direttamente a terra, con le ali spalancate per catturare i raggi di sole necessari al suo metabolismo. Ma non fatevi ingannare dalla sua apparente tranquillità: al minimo disturbo è pronta a spiccare un volo rapido e imprevedibile.
Il Silvano rappresenta quello che i naturalisti chiamano "fauna di prossimità": specie comuni ma non per questo meno interessanti, che abitano negli spazi verdi delle nostre città e nei boschi facilmente raggiungibili. La sua presenza costante nei parchi torinesi e nelle colline piemontesi la rende un perfetto soggetto per chi vuole avvicinarsi al mondo dell'entomologia senza dover intraprendere viaggi impegnativi.
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