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cronaca
12 Settembre 2025 - 08:15
Non sarà solo una festa, ma un vero e proprio esperimento urbano. Nel cuore della Settimana europea della mobilità, che a Ivrea si svolgerà dal 19 al 26 settembre, il Comune trasforma il Borghetto in area pedonale per due giorni: sabato 20 (dalle 15 alle 23) e domenica 21 (dalle 9 alle 19). L’obiettivo è chiaro: ridurre gli spostamenti in auto per tragitti brevissimi e immaginare un centro più vivibile, anche dal punto di vista commerciale.
«A noi piace immaginare il Borghetto pieno di dehors, come una piazzetta alla francese», spiega il sindaco Matteo Chiantore, rivolgendosi all’assessora al Commercio Gabriella Colosso, che ha curato il progetto inserito in un piano più ampio di rilancio anche per via Arduino e piazza Maretta. «Non vogliamo forzare la mano – precisa – ma è importante far capire che tre o quattro macchine parcheggiate non fanno la differenza. I veicoli si possono lasciare in piazza Lamarmora, a soli 100 metri».
Il nodo è proprio qui: ogni giorno a Ivrea si contano circa 20mila spostamenti in auto sotto il chilometro e 40mila sotto i tre. Una mole di traffico che potrebbe essere evitata, se si offrisse ai cittadini un’alternativa concreta. Il Comune punta su mobilità sostenibile, con progetti a breve, medio e lungo termine: dal car sharing (al via nel 2026, con l’arrivo anticipato di Enjoy) al bike sharing (in fase di sviluppo), dal miglioramento delle piste ciclabili, oggi frammentarie e dissestate, a un trasporto pubblico più efficiente.
La linea è quella del Piano della Mobilità Sostenibile, che verrà presentato giovedì 19 settembre al Castellazzo, luogo simbolico per la città. Come sottolinea l’assessore ai Lavori Pubblici Francesco Comotto, «è uno strumento fondamentale per candidarci ai bandi europei, anche se quelli nazionali, in questo momento, scarseggiano».
Sul trasporto pubblico si gioca una partita importante. L’affidamento del servizio previsto per il 2026 da parte della Città metropolitana potrebbe segnare un punto di svolta. Intanto, come spiega l’assessore alla Mobilità Massimo Fresc, «i primi segnali positivi ci sono: autobus più performanti, i primi mezzi elettrici già in servizio e niente più mezzi che prendono fuoco. Ora dobbiamo insistere su bigliettazione digitale e app per gli orari in tempo reale».
Accanto alla tecnologia, c’è anche una questione culturale. Ivrea insiste sul concetto di solidarietà generazionale: «Chi ha 40 o 50 anni e non ha problemi fisici – dice Chiantore – dovrebbe lasciare l’auto per fare 200 metri a piedi, in modo che gli anziani o le persone con disabilità possano trovare parcheggio vicino ai luoghi di cui hanno bisogno».
Un esempio concreto? I Pedibus: gruppi di bambini che vanno a scuola a piedi, accompagnati da adulti. Una pratica sempre più diffusa, come racconta la vice sindaca Patrizia Dal Santo, con delega all’Istruzione: «All’inizio dell’anno scolastico il traffico esplode, ma sempre più insegnanti collaborano per rendere i Pedibus una routine quotidiana».
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