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Funghi nei boschi del Piemonte, stagione da record: l’allerta del Soccorso Alpino

Tanti cercatori, pochi esperti: aumentano smarrimenti e incidenti. Ecco le regole per una raccolta sicura

Funghi nei boschi del Piemonte, stagione da record: l’allerta del Soccorso Alpino

Un’annata straordinaria per i funghi porcini sta portando centinaia di persone nei boschi piemontesi. Le piogge abbondanti e le temperature miti di agosto hanno favorito una crescita eccezionale, richiamando non solo i cercatori esperti ma anche tanti improvvisati “fungaioli della domenica”. È a loro che il Soccorso Alpino rivolge un avvertimento: dietro il fascino della raccolta si nascondono rischi concreti, dalle cadute agli smarrimenti, fino alle intossicazioni.

Le raccomandazioni per muoversi in sicurezza restano quelle di base: pianificare il percorso, evitare le uscite in solitaria, controllare i bollettini meteo e raccogliere solo specie conosciute, facendole verificare dai micologi delle ASL in caso di dubbi. Ma ci sono anche accorgimenti pratici che fanno la differenza. Gli operatori suggeriscono di scaricare sul telefono un’app di geolocalizzazione che agevoli eventuali ricerche in caso di emergenza.

Fondamentale anche partire con scarpe adeguate, che proteggano la caviglia e riducano il rischio di scivolate, e indossare abiti dai colori vivaci, più facili da individuare in caso di difficoltà. Mai dimenticare il cellulare ben carico, magari con un powerbank di riserva, oltre a un po’ d’acqua e qualcosa da mangiare nello zaino. Se ci si perde, la regola d’oro è fermarsi in un punto visibile, per facilitare l’intervento dei soccorritori.

Oltre a essere una passione radicata, i funghi sono anche una risorsa economica. Nelle aree montane e interne la raccolta integra il reddito di molti cercatori e sostiene il turismo gastronomico, portando porcini freschi su mercati e tavole. Una ricchezza da vivere, sì, ma con la prudenza che ogni bosco richiede.

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