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bardonecchia
18 Settembre 2025 - 17:34
Incidente al Frejus, grave un camionista torinese. Riaperto il tunnel
Un autotrasportatore torinese di 66 anni è rimasto gravemente ferito in un incidente stradale che questa mattina ha mandato completamente in tilt i collegamenti autostradali tra Italia e Francia. È successo intorno alle 9 all’imbocco del tunnel del Frejus, sul lato francese in direzione Bardonecchia. All’origine di tutto, un tamponamento tra 4 mezzi pesanti che procedevano in salita, verso l’Italia. Cosa sia successo di preciso lo dovranno stabilire le forze dell’ordine ma pare evidente che, al netto di eventuali guasti meccanici, ci sia stato un problema di velocità e rispetto delle distanze di sicurezza. L’urto infatti è stato molto violento, come mostrano le immagini diffuse da altri camionisti sui social, in cui si vedono i mezzi - tra cui una cisterna - accartocciati, con il fumo che si alza dalle cabine e i conducenti feriti stesi a terra e soccorsi da altri automobilisti. Tutti i 4 conducenti dei camion coinvolti nell’incidente sono rimasti feriti, uno dei quali - il torinese 66enne - in maniera grave.
Per consentire prima le operazioni di soccorso e poi quelle di rimozione dei mezzi pesanti incidentati - per cui è servito anche l’intervento di una gru - è stato necessario chiudere al traffico il traforo del Frejus in direzione Italia, mentre nel senso opposto il traforo è rimasto aperto solo alle automobili. Come prevedibile, il traffico è andato rapidamente in tilt: sul lato francese, i mezzi pesanti sono stati fermati nell’area di Rieu Sec, che però si è rapidamente saturata ed è quindi stato necessario occupare una corsia autostradale. Mentre su quello italiano è stata istituita un’area di stoccaggio alla barriera di Salbertrand e una a Susa ma si sono comunque registrate lunghe code già tra gli svincoli di Oulx e Bardonecchia. La situazione è migliorata solamente pochi minuti prima delle 15, quando è terminata la rimozione dei mezzi incidentati e la pulizia del sedime stradale e il tunnel ha riaperto al traffico ma i rallentamenti sono proseguiti ancora a lungo.
Come prevedibile, quanto accaduto ha rinfocolato le polemiche sui difficili collegamenti tra Italia e Francia, resi ancora più complicati in questo periodo dalla chiusura del traforo del Monte Bianco - che si protrarrà ancora a lungo - per i programmati lavori di manutenzione. «L’incidente al Frejus pone il problema dei tempi sempre più lunghi della Tav - attacca il già sottosegretario ai Trasporti, Mino Giachino -. Senza trasporti l’economia non funziona e salterebbero aziende e entrate dello Stato. Il trasporto merci e passeggeri è in continuo aumento e senza la Tav va tutto su strada con i pericoli che sono sotto gli occhi di tutti. Ecco che i ritardi nella realizzazione dell’opera più importante per il nostro futuro, perché attraverserà tutta l’Europa e metterà in rete tutti i corridoi Nord Sud, sono molto gravi. Su nostra iniziativa Torino riempì piazza Castello nel novembre 2018 e poco dopo il Senato bocciò la mozione No Tav , ma da allora si è fatto poco o niente soprattutto dalla parte italiana. Noi Sì Tav subiamo ogni giorno le minacce dei No Tav ma almeno si vada avanti nei lavori: è un interesse nazionale. La Tav è la vera priorità nazionale».
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