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il caso

ZTL a Chivasso, più multe che sicurezza

Nel nome della «sicurezza», circa 120 auto al giorno multate, ma i dubbi sui veri obiettivi restano forti

ZTL  a Chivasso, più multe che sicurezza

La nuova ZTL scolastica di Chivasso, introdotta dall’Amministrazione guidata dal sindaco Claudio Castello, avrebbe dovuto garantire «una particolare protezione dei pedoni e dell’ambiente». Invece i primi dati parlano chiaro: quattro giorni alla settimana (mercoledì escluso per il mercato) le telecamere registrano una media di circa 120 passaggi non autorizzati al giorno.

Con una sanzione di 168 euro ciascuno, questo significa più di 20.000 euro al giorno, circa 80.000 euro a settimana e oltre 320.000 euro al mese. In nove mesi di scuola le multe potrebbero superare i 2,9 milioni di euro.
È evidente che il presidio fisico – come i “Nonni Vigile” o la polizia locale – avrebbe potuto ottenere lo stesso risultato in termini di sicurezza. Eppure la scelta è ricaduta su varchi elettronici che, secondo molti, rischiano più di trasformarsi in una “macchina da multe” che in un vero presidio di sicurezza.

L’applicazione più critica è davanti all’istituto “Marconi”, nei viali Vittorio Veneto e Matteotti: arterie cittadine già utilizzate come circonvallazione, ora soggette a chiusure su fasce orarie che molti automobilisti considerano poco chiare. Il risultato è che chi percorre la zona spesso si trova in un vicolo fatto di poche alternative: avanzare rischiando la multa, fare manovre pericolose o fermarsi in divieto.

Le aree scolastiche, benché condivisibilmente a traffico limitato, presentano però elementi poco uniformi nella segnaletica e nelle condizioni, tanto che un varco può essere evitato da un lato — come in via Caduti — ma da un altro no.
Insomma: se l’obiettivo era mettere al centro la sicurezza degli studenti, molti cittadini ritengono che si sia privilegiata la funzione sanzionatoria piuttosto che quella educativa e protettiva.

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