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La crisi dell'automotive

Lear, sotto l'albero di Natale il "pacco" dei cinesi? Ecco l'incubo di 380 lavoratori

Terza fumata grigia al Ministero e nuova convocazione in Regione il 22 dicembre. Dubbi sul piano da 100 milioni

Lear, da Roma terza fumata grigia: accordo più vicino, ma forse non sotto l’albero di Natale

Che Natale sarà per i lavoratori della (ex) Lear di Grugliasco? Dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy è arrivata la terza fumata grigia: l'intesa è a portata di mano, giurano in tanti, ma ancora non c’è il sigillo finale. Un nuovo passaggio è atteso lunedì 22 dicembre, quando la Regione Piemonte dovrebbe convocare Fim, Fiom e Uilm per provare a chiudere un negoziato che incrocia la vita di 380 lavoratori, molti dei quali in cassa integrazione da lunghi mesi. E potrebbe essere l'ultimo incontro, per evitare un clamoroso "pacco".



Il negoziato e i numeri in gioco
Il progetto sul tavolo, annunciato con non poco entusiasmo anche dalla Regione a settembre, è quello di Fipa, una newco dell'italiana Fassina (leader nel settore delle concessionarie d'auto) e la cinese Gantou, enigmatico socio di capitale della cordata messa insieme dall'imprenditore italocinese Angelo Su Wenyu. Il piano prevedeva, con la riconversione della fabbrica dove ormai la produzione di sedili per Stellantis è cessata, l’assorbimento tra 200 e 250 addetti della Lear, su 380 lavoratori complessivi. Ma adesso, a quanto pare, dalla società italocinese sarebbe arrivato un cambiamento di rotta: che significa meno lavoratori assorbiti (se non proprio nessuno).

Il progetto industriale
Fipa punta ad assemblare a Grugliasco 20.000 veicoli l’anno, con un investimento compreso tra 80 e 100 milioni di euro. Si tratta di quadricicli leggeri e pesanti, classificati nelle categorie L6 e L7: mezzi equiparati legalmente ai motocicli, guidabili rispettivamente dai 14 e dai 16 anni. L’idea è di riportare produzione e filiera in uno stabilimento che, fino a ieri, sfornava sedili per il gruppo Stellantis. Oggi quei quadricicli arrivano importati e sono commercializzati da DTB con il marchio Desner; l’obiettivo è fare di Grugliasco il cuore dell’assemblaggio nazionale. Ammesso che il mercato assorba un numero simile di veicoli.



I nodi ancora aperti
Oltre al numero degli addetti coinvolti, resta da definire il disegno complessivo: tempi di avvio delle linee, piani di formazione per i profili da riqualificare, livello degli investimenti per attrezzature e sicurezza, e la governance industriale della nuova realtà italo-cinese che, a fronte di un progetto da 100 milioni di euro di investimento annunciati, ha un capitale sociale di soli 50mila euro. Sul tavolo anche il capitolo ammortizzatori e l’eventuale ponte tra cassa integrazione e startup produttiva, per evitare vuoti di reddito e di tutele. I sindacati chiedono, per esempio, incentivi all'esodo volontario per quei lavoratori ancora in forza.



Il fattore tempo e l'attesa delle famiglie
Tre rinvii consecutivi hanno alimentato la preoccupazione tra i lavoratori, con l’amara sensazione di un traguardo sempre a un passo. La finestra natalizia si fa stretta e l’accordo potrebbe non arrivare “sotto l’albero”. Ma il nuovo passaggio in Regione, con tutti gli attori istituzionali e sociali seduti allo stesso tavolo, è visto come l’occasione per mettere a terra gli ultimi dettagli e trasformare una prospettiva in un calendario certo. L'ultima occasione, probabilmente. Con il rischio, concreto, che 380 famiglie sotto l'albero trovino un "pacco" dei cinesi.

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