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Avo Chieri, premi all’impegno e un 2026 di ritorno alle origini

L'Avo di Chieri premia i volontari e prepara il 45° anniversario: più umanizzazione delle cure con l'Ospedale Maggiore

Avo Chieri, premi all’impegno e un 2026 di ritorno alle origini

Avo Chieri si appresta a celebrare nel 2026 i 45 anni di attività e, insieme alla direzione dell’Ospedale Maggiore, sta lavorando a un percorso che riporti il volontariato “accanto” al paziente, con maggiore attenzione all’umanizzazione delle cure.

L’associazione ha scelto di valorizzare i propri volontari più assidui, premiando dedizione, costanza e capacità di essere punto di riferimento per pazienti e familiari. Un gesto che fotografa la vitalità di un gruppo radicato nella comunità chierese e che, negli anni, si è sempre più consolidato nel territorio.

«L’anniversario è quello dei 45 anni d’attività – anticipa il presidente, Mario Antinori – In tema di servizi, stiamo ragionando con la direzione dell’Ospedale Maggiore sulla “umanizzazione delle cure”, vale a dire una presenza che si aggiunga a quella attuale di accoglienza e orientamento verso i reparti di pazienti e congiunti. L’idea è di affiancare il ricoverato come persona, e non solo come soggetto di cura».

I volontari Avo operano soprattutto all’ingresso e nei corridoi dell’ospedale, orientando chi arriva e offrendo un primo supporto informativo. 
La scelta di “umanizzare” le cure richiama lo spirito con cui l’associazione è nata: essere vicini a chi affronta la malattia. 

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