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Piemonte in zona gialla: «In terapia sono troppi, l’80% non è vaccinato»

zona gialla

Il Piemonte in zona gialla da lunedì, ma già da domani un decreto firmato dal governatore Alberto Cirio, rende obbligatorio l’uso della mascherina all’aperto. Un cambio di passo nella prevenzione; un difesa, necessaria dopo il cambio di passo del virus che in Piemonte, come nel resto del Paese, si sta rapidamente moltiplicando. Cirio non ha adottato il provvedimento a cuor leggero, sottolineando come, in questa situazione di crisi, ciascuno deve assumersi precise responsabilità. Il governatore è stato durissimo: «Entriamo in zona gialla perché superiamo il parametro relativo ai numeri delle persone ricoverate in terapia intensiva. Per l’80% si tratta di non vaccinati che hanno messo a rischio la loro vita, ma anche quella degli altri e ora ci fanno finire in zona gialla». Cirio è poi andato oltre: «In termini pratici e operativi, essere di questo colore, significa l’utilizzo della mascherina all’aperto. Con un decreto ho deciso di anticipare il provvedimento già da oggi, perché ormai i numeri li vediamo tutti. Questo è un modo per cercare di mettere più in sicurezza e al riparo questo weekend di feste natalizie». Secondo l’assessore alla Sanità Luigi Icardi, «il nuovo colore non cambia radicalmente la vita dei piemontesi che già ora, in molti comuni, sono obbligati a indossare la mascherina all’aperto. Però vista la crescita significativa è bene adottare qualche misura di tutela in più. La sanità piemontese è pronta, il sistema è in grado di reggere l’urto di contagi in aumento».

E ieri, per il secondo giorno consecutivo, il numero dei nuovi positivi ha superato il muro delle 3mila unità (3.290), ma si stima che i malati di Covid siano notevolmente di più perché, come ampiamente sottolineato i ambienti scientifici, i tamponi rapidi spesso “non percepiscono” la presenza del virus e, solo nelle ultime 24 ore, la stragrande maggioranza di tamponi somministrati, sono stati di questo tipo. Consolante, lo si evince dai dati presenti nel consueto bollettino diramato nella serata di ieri dall’Unità di crisi, è il numero dei ricoverati nelle terapie intensive, fermo a quota 64 (51 sono i malati di coronavirus non vaccinati, 10 quelli con una o due dosi, ma che presentano diverse e gravi patologie); discorso diverso per i degenti nei reparti Covid, + 24, per un totale di 854 persone ricoverate. In isolamento domiciliare attualmente ci sono 29.025 persone, record delle ultime due ondate. Infine, sempre da corso Marche, comunicano i decessi per Covid di otto piemontesi. In definitiva, però, il Piemonte continua a “tenere”, se si pensa che solo ieri nel Paese i nuovi positivi sono stati 36.293 e i morti 146. E Omicron ancora non è arrivata... Ieri, positive alla variante, sono state individuate due donne (madre e figlia).

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