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Il Piemonte cambia le regole dei ricoveri per rimanere in giallo

protocollo-dirmei

Da un decimo fino a un terzo in meno dei pazienti ricoverati negli ospedali per il virus. Il Piemonte potrebbe liberare, praticamente subito, quasi 700 posti letto senza ricorrere alle 520 degenze per cui la Regione ha chiesto la disponibilità a privati e religiosi. Senza un artificio aritmetico o qualche strana alchimia burocratica. Semplicemente applicando alla lettera la circolare con cui il Dirmei ha chiesto alle Asl di limitare gli ingressi nei reparti Covid solo a chi presenta precisi sintomi e una diagnosi specifica. Insomma, non basterà più solo il tampone positivo.

Almeno 649 ricoverati in più Una strategia che alleggerirebbe il carico di lavoro negli ospedali e, al contempo, allontanerebbe il rischio della zona arancione abbassando le soglie di saturazione dei reparti di medicina. Gli attuali ricoveri, infatti, passerebbero da 1.911 a 1.271 portando la percentuale di occupazione in area medica dal 32,8% al 21,6%. Non è un caso, infatti, che a firmare la direttiva sia, oltre al commissario per l’area sanitaria Emilpaolo Manno, anche il coordinatore di aree ospedaliera del Dirmei, Sergio Livigni che solo martedì, proprio dalle colonne di CronacaQui, chiedeva fossero rivisti i criteri per il ricovero dei pazienti che risultavano contagiati ma non venivano curati per le conseguenze del Coronavirus. I 649 pazienti che farebbero la differenza, «sarebbero comunque ricoverati per la loro patologia non a carattere infettivo».

«Il Piemonte ricovera troppo» Se dal suo canto la Regione Piemonte evidenzia con orgoglio le alte percentuali di ricorso alle terapie monoclonali e alla medicina di base per curare gli ammalati di Covid, sono i sindacati dei medici a ricordare che in Piemonte il tasso di ospedalizzazione resta comunque molto alto anche a confronto con le precedenti ondate. «L’assessore alla Sanità, Luigi Icardi ha annunciato che il Piemonte, nonostante un numero di positivi molto più alto rispetto alle precedenti ondate, sta registrando un numero di ricoveri notevolmente contenuto. E che questo risultato sia anche dovuto alla capacità del territorio di curare a domicilio - attacca la segretaria di Anaao Assomed Piemonte, Chiara Rivetti -. Tralasciando il fatto che tutti gli ospedali piemontesi stanno riconvertendo reparti e sospendendo attività per gestire i malati Covid, il sito del ministero della Salute riporta che la nostra Regione è tra le peggiori d’Italia quanto ad ospedalizzazione dei pazienti».

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