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La fiammata del Covid: i contagi ora corrono anche tra chi è guarito

tampone coronavirus

(foto: depositphotos)

I contagi non calano più. Anzi, da qualche giorno a questa parte, sembrano aver ripreso a correre, rimettendo in discussione la decisione di eliminare l’obbligo di mascherine al chiuso che, secondo alcune fonti romane, il governo Draghi aveva già preso. L’ultima fiammata del Covid, con i nuovi positivi in 24 ore che in Piemonte hanno sfondato la soglia dei 5mila, è arrivata con le grigliate e i banchetti delle festività pasquali. Una vera “manna” per il virus, che nella versione assai contagiosa della variante omicron, si è diffuso con grande rapidità. Colpendo giovani e anziani. E pure chi il coronavirus se lo era già “preso”. Come spiega l’Istituto superiore di sanità in un rapporto pubblicato ieri, negli ultimi sette giorni è stato registrato un aumento della percentuale di reinfezioni da Covid sul totale dei casi segnalati pari al 4,5% rispetto alla settimana precedente in cui la percentuale era pari a 4,4%. Dal 24 agosto 2021 al 20 aprile 2022 sono stati segnalati 357.379 casi di reinfezione, pari al 3,2% del totale dei casi notificati. L’analisi sulle reinfezioni, fa sapere l’Iss, a partire dal 6 dicembre 2021 (data di inizio della diffusione di Omicron), evidenzia un aumento del rischio nei soggetti con prima diagnosi di Covid-19 notificata da oltre 210 giorni rispetto a chi ha avuto la prima diagnosi fra i 90 e i 210 giorni precedenti; nei soggetti non vaccinati o vaccinati con almeno una dose da oltre 120 giorni rispetto ai vaccinati con almeno una dose entro i 120 giorni, nelle femmine rispetto ai maschi. L’impressione, poi, è che le cifre ufficiali del bollettini descrivano la situazione reale per difetto. Un po’ perché parecchi - a quanto pare - il tampone ormai se lo fanno in casa. Isolandosi autonomamente (ci si augura), in caso di esito positivo, senza poi fare un test in farmacia o in una struttura della Asl, in modo da evitare quarantene e isolamenti.. Un po’ perché in molti, probabilmente, il Covid non si accorgono neppure di averlo dal momento che sono vaccinati e grazie a questo non hanno praticamente sintomi. A sottolineare per l’ennesima volta l’importanza della vaccinazione è ancora il rapporto dell’Iss: il tasso di ospedalizzazione è tre volte più alto nei non vaccinati rispetto ai vaccinati con ciclo completo da meno di 120 giorni e circa quattro volte più alto rispetto ai vaccinati con dose aggiuntiva/booster (30 ricoveri per 100.000 abitanti). Il tasso di ricoveri in terapia intensiva relativo alla popolazione con più di 5 anni per i non vaccinati risulta circa quattro volte più alto rispetto ai vaccinati con ciclo completo da meno di 120 giorni e circa otto volte più alto rispetto ai vaccinati con booster. Il tasso di mortalità, infine, per la popolazione con più di 5 anni d’età, nel periodo 25 febbraio-27marzo 2022, per i non vaccinati risulta circa cinque volte più alto rispetto ai vaccinati con ciclo completo da meno di 120 e dieci volte più alto rispetto ai vaccinati con booster.
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