Riaprire subito gli hub, far partire le convocazioni via sms e le prenotazioni sui portali delle Regioni. Sono le indicazioni con cui il ministro Roberto Speranza ha accompagnato la firma della circolare che autorizza alla vaccinazione con quarta dose la popolazione over 60. Domani la strategia per il Piemonte sarà definita dal Dirmei ma è presto per dire quali centri vaccinali saranno riattivati così come l’accesso diretto, sebbene sia stata già confermata la collaborazione con le farmacie e la possibilità di ricevere il secondo “booster” anche dal medico di base.
Il segno di quella che potrebbe essere la complessità di rimettersi a inseguire qualcosa come un milione di cittadini che, a conti fatti, avrebbero diritto a rinnovare la protezione contro il Covid a partire dai 60 anni ed escludendo chi l’ha già ricevuta perché fragile, anziano o ammalato. Tra centri vaccinali in «stand by» come l’ospedale da campo del Valentino o quelli già messi a disposizione dai privati, restano pochi gli ambulatori e gli ospedali sul territorio che potrebbero ripartire a uno schiocco di dita.
Quello che è sembrato arrivare da Roma all’assessore alla Sanità, Luigi Icardi. «Se sarà necessario, ci attiveremo. Vedremo la circolare del ministero, ma certo far partire una campagna vaccinale a metà luglio, senza aver avuto fino ad ora informazioni precise, comporterà non poche difficoltà organizzative a tutte le Regioni, non solo al Piemonte, se ci avessero avvertito un mese fa sarebbe stato diverso» ha dichiarato Icardi ribadendo come il Piemonte sia la Regione con la più alta percentuale di anziani e immunodepressi immunizzati con quattro dosi. Poco più del 52% degli aventi diritto a fronte di una media nazionale che non va oltre il 24%.
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«Se dovremo riattivare le preadesioni, lo abbiamo fatto e lo rifaremo. Mercoledì al Dirmei cominceremo a fare un po’ di strategia anche se immagino che il grosso delle adesioni partirà dopo Ferragosto» ha aggiunto l’assessore alla Sanità, secondo il quale «il rischio è che si faccia partire la macchina ma poi la gente non venga a vaccinarsi quindi è necessario far partire anche una campagna di comunicazione adeguata». A oggi, secondo il portale del ministero della Salute, sono quasi 1,2 milioni i piemontesi a partire dai 60 anni che potrebbero ricevere il secondo “booster” sulla platea complessiva degli aventi diritto e all’incirca un milione quelli che hanno completato il ciclo vaccinale fino alla terza dose del farmaco contro il Covid.
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